Quando avverti in te la gioia della comunione con Cristo durante la preghiera e sei giudicato degno di portare la sua croce, non vuol dire che la tua preghiera sia giunta al termine. Al contrario, è un invito per te a cominciare l’iniziazione al mistero della preghiera che supera l’intelletto umano: scopri allora che le tue preghiere diventano per gli altri una sorgente di potenza spirituale.
Colui al quale Cristo affida i segreti del suo cuore e la sua missione verso i peccatori riceve dallo stesso Cristo la potenza di portare a compimento la sua opera e di vivere il suo amore. Colui che ama i peccatori come Cristo li ama, che compatisce la sofferenza dei poveri e dei malati, e che è disposto a spendere le proprie energie per loro, è proprio chi è capace di pregare per loro e di ottenere la loro guarigione, la loro consolazione e il loro conforto.
Se la tua preghiera s’innalza al livello dell’amore divino mediante un’obbedienza assidua allo Spirito e si dilata in comunione con Cristo, essa diventa allora potente ed efficace, al punto di essere per gli altri una fonte di assistenza spirituale, di conforto e di consolazione: diventa persino capace di ottenere per gli altri la remissione dei peccati. Se infatti ti unisci a Cristo mediante la preghiera, diventi capace di metterti al posto del peccatore, in quanto disposto a prendere su di te il suo peccato e tutta la sua debolezza, e a sopportare al posto suo ogni correzione e ogni castigo.
Diventi allora, proprio in virtù di questa disposizione e della tua unione a Cristo, capace di domandare per gli altri il perdono dei loro peccati, e di ottenerlo. La tua preghiera comincia ad avere un ruolo estremamente importante per la salvezza degli altri, per il perdono dei loro peccati e la manifestazione della misericordia divina in coloro che sono lontani da Dio per indifferenza o per ignoranza.
Essa diventa così il saldo fondamento della predicazione; la forza misteriosa che precede la Parola e prepara i cuori a ricevere la remissione e la salvezza.
Ricordati che un solo cristiano che prega con fervore, nella sua camera, nel segreto, può, mediante la sua unione a Cristo, procurare la salvezza di migliaia di persone.
Colui al quale Cristo affida i segreti del suo cuore e la sua missione verso i peccatori riceve dallo stesso Cristo la potenza di portare a compimento la sua opera e di vivere il suo amore. Colui che ama i peccatori come Cristo li ama, che compatisce la sofferenza dei poveri e dei malati, e che è disposto a spendere le proprie energie per loro, è proprio chi è capace di pregare per loro e di ottenere la loro guarigione, la loro consolazione e il loro conforto.
Se la tua preghiera s’innalza al livello dell’amore divino mediante un’obbedienza assidua allo Spirito e si dilata in comunione con Cristo, essa diventa allora potente ed efficace, al punto di essere per gli altri una fonte di assistenza spirituale, di conforto e di consolazione: diventa persino capace di ottenere per gli altri la remissione dei peccati. Se infatti ti unisci a Cristo mediante la preghiera, diventi capace di metterti al posto del peccatore, in quanto disposto a prendere su di te il suo peccato e tutta la sua debolezza, e a sopportare al posto suo ogni correzione e ogni castigo.
Diventi allora, proprio in virtù di questa disposizione e della tua unione a Cristo, capace di domandare per gli altri il perdono dei loro peccati, e di ottenerlo. La tua preghiera comincia ad avere un ruolo estremamente importante per la salvezza degli altri, per il perdono dei loro peccati e la manifestazione della misericordia divina in coloro che sono lontani da Dio per indifferenza o per ignoranza.
Essa diventa così il saldo fondamento della predicazione; la forza misteriosa che precede la Parola e prepara i cuori a ricevere la remissione e la salvezza.
Ricordati che un solo cristiano che prega con fervore, nella sua camera, nel segreto, può, mediante la sua unione a Cristo, procurare la salvezza di migliaia di persone.
Tratto da "Consigli per la preghiera" di Matta el Meskin
CAPITOLI PUBBLICATI
MATTA EL MESKIN (Matteo il povero) 1919-2006.
Umile monaco eremita, fu il rinnovatore della vita monastica originale dei padri del deserto e Igumeno (Abate) del monastero di San Macario a Scete in Egitto. I suoi preziosi scritti costituiscono una guida alla preghiera sul modo di intrattenersi con Dio nell'autentica preghiera del cuore, quella preghiera che ristabilisce la confidenza dei figli che chiamano Dio “Abbà, Padre”.
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