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Ciascuno di noi è un messaggio che Dio manda al mondo (P. G. Vannucci OSM)

Una passo del Vangelo per te

UN PASSO DEL VANGELO PER TE

Il fine della vita dell'uomo

L’essenza della natura umana è  l’amore che dona o che si dona ad altri.
Il fine della vita dell’uomo è quello di realizzare l’amore. Dio ha voluto due sole istituzioni perché l’uomo e la donna possano realizzarsi secondo il fine della loro creazione: la famiglia e la consacrazione, quella sacerdotale e quella in comunità religiose. Qualsiasi persona onesta in qualunque condizione di vita si trova sente dentro di sé l’impulso di rendere utile la sua vita, perché amare vuol dire volere ciò che è buono non come un sentimento ma come volontà di realizzarlo.
La Chiesa oggi lamenta la mancanza di vocazioni sia sacerdotali che religiose. La ragione fondamentale è la mancanza di formazione della gioventù, non solo la formazione cristiana, ma anche quella umana. Cosa possiamo chiedere a una generazione che cresce con musica, sesso e droga, giovani incapaci di porre a se stessi le domande esistenziali: chi sono io? Cos’è la vita? Esiste la possibilità di non finire nel nulla quando la morte bussa alla porta della mia esistenza ecc.? Spesso i ragazzi sono creature che hanno avuto la fortuna di sopravvivere all’aborto nel senso che questa disgrazia è toccata ad altri fratellini e molti nascono e crescono in una famiglia dove c’è di tutto eccetto la famiglia cristiana. Ci troviamo in una società in cui molti non sanno cosa è l’amore, si pensa sempre al diritto di usare liberamente le energie della propria sessualità.
La volontà di amare nasce quando gli uomini scoprono la loro identità di figli di Dio, scoprono che sono l’immagine di Colui che li ha creati.
L’amore non c’è quando manca il dono di sé.
Dio è amore ci dona la cose buone, questo dono suscita in noi il desiderio di donarlo ad altri; in passato si diceva: "bonum est diffusivum sui": il bene si diffonde per natura sua.
L’amore di due genitori vuole donare la vita ai figli e sacrificarsi per loro.
L’amore senza il dono di qualcosa di buono che ti appartiene precipita nell’abisso della sessualità sfrenata. Dio ci ha donato Cristo, la fede, la preghiera, l’Eucarestia, la Mamma Celeste e la stessa Chiesa perché noi ricevessimo in dono Dio stesso.
San Paolo dice: l’amore di Cristo mi spinge verso il sacrificio della vita per edificare la Chiesa di Cristo.
Quando nel cuore non c’è Cristo l’uomo rimane solo con il proprio egoismo e con le proprie tendenze cattive; quest’uomo non è capace di amare, non ama nessuno, neanche se stesso. Chi ama Cristo mediante l’ubbidienza al suo Vangelo mette se stesso a disposizione della volontà di Dio che gli ordina di amare il prossimo.
Da questo amore nasce la vocazione alla famiglia e alla vita religiosa e sacerdotale.
Noi tutti siamo testimoni dell’esperienza che abbiamo fatto presso persone sante come Padre Pio e Madre Teresa, i quali sono la testimonianza delle grandi cose che l’amore di Dio può fare nella vita degli uomini e delle donne che hanno imparato ad amare.

(Don Vincenzo Carone, catechesi II)

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