Il progresso nella preghiera determina il progresso nell'obbedienza. E la pienezza dell’obbedienza è in se stessa la pienezza dell’amore. Quando il cuore diventa sensibile all'amore di Cristo, quando ne è toccato e vi risponde con docilità, diventa degno di essere iniziato al suo mistero. Il sacrificio è il mistero dell’amore di Cristo. In altre parole, quando ami la preghiera e trovi in essa il tuo equilibrio spirituale, entri in comunione spirituale con Cristo: cominci a compatire con lui la miseria dei peccatori, degli oppressi e dei poveri; il tuo cuore diviene simile a quello di Cristo. La preghiera perseverante e fedele comporta quindi una comunione reale alla vita di Cristo e una partecipazione alla sua missione essenziale. Se sei assiduo alla preghiera, non tarderai a ricevere nel tuo cuore il fuoco di Cristo e la sua missione propria, cioè il desiderio ardente della salvezza degli uomini, l’amore per i peccatori, il dono di sé per sollevare gli altri, l’impoverimento volontario per arricchire i fratelli e la scelta generosa della croce come segno di amore autentico.
Nella preghiera, dunque, cominci con l’incontrare Cristo, poi lo ami ed entri in comunione con lui, infine partecipi realmente alla sua vita e alla sua croce. Se desideri far tua la missione di Cristo, annunciare le sue sofferenze e la sua croce, devi quindi cominciare con il dedicarti alla preghiera con tutto il cuore, allo scopo di impregnarti della volontà di Cristo, prima di abbracciare la missione.
Tratto da "Consigli per la preghiera" di Matta el Meskin
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MATTA EL MESKIN (Matteo il povero) 1919-2006.
Umile monaco eremita, fu il rinnovatore della vita monastica originale dei padri del deserto e Igumeno (Abate) del monastero di San Macario a Scete in Egitto. I suoi preziosi scritti costituiscono una guida alla preghiera sul modo di intrattenersi con Dio nell'autentica preghiera del cuore, quella preghiera che ristabilisce la confidenza dei figli che chiamano Dio “Abbà, Padre”.
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