Cristo ascolta la tua preghiera. Anzi, molto di più: vi prende parte in modo effettivo. Senza Cristo la tua preghiera non può assolutamente trovare accesso al Padre. È grazie alla mansuetudine di Cristo, al suo amore e alla sua umiltà che tu avanzi con sicurezza verso il Padre, facendo affidamento unicamente sul sangue divino versato per la tua riconciliazione e la tua giustificazione. Cristo è dunque personalmente presente alla tua preghiera; è lui che la presenta al Padre avvalorandola con il suo merito.
La preghiera quindi non è un’opera unilaterale da parte tua. Tutto ciò che pronunci nella preghiera non ha valore se Cristo non dice “Amen”, se cioè non lo avvalora presso il Padre con il suo merito, sostenendo la tua debolezza e intercedendo per i tuoi peccati.
Perciò, durante la preghiera, devi essere cosciente di questa partecipazione effettiva di Cristo. Non sei libero, quindi, di cominciare, di continuare o di terminare la preghiera a tuo piacimento.
E' alla sequela di Cristo che accedi alla preghiera, è con la bocca di Cristo che innalzi la supplica, è per il suo sangue che riprendi coraggio, per la sua giustizia che speri di essere esaudito, per il suo amore che ti rivolgi al Padre come al tuo beneamato, in virtù dello Spirito del Figlio.
La preghiera quindi non è un’opera unilaterale da parte tua. Tutto ciò che pronunci nella preghiera non ha valore se Cristo non dice “Amen”, se cioè non lo avvalora presso il Padre con il suo merito, sostenendo la tua debolezza e intercedendo per i tuoi peccati.
Perciò, durante la preghiera, devi essere cosciente di questa partecipazione effettiva di Cristo. Non sei libero, quindi, di cominciare, di continuare o di terminare la preghiera a tuo piacimento.
E' alla sequela di Cristo che accedi alla preghiera, è con la bocca di Cristo che innalzi la supplica, è per il suo sangue che riprendi coraggio, per la sua giustizia che speri di essere esaudito, per il suo amore che ti rivolgi al Padre come al tuo beneamato, in virtù dello Spirito del Figlio.
Tratto da "Consigli per la preghiera" di Matta el Meskin
CAPITOLI PUBBLICATI
MATTA EL MESKIN (Matteo il povero) 1919-2006.
Umile monaco eremita, fu il rinnovatore della vita monastica originale dei padri del deserto e Igumeno (Abate) del monastero di San Macario a Scete in Egitto. I suoi preziosi scritti costituiscono una guida alla preghiera sul modo di intrattenersi con Dio nell'autentica preghiera del cuore, quella preghiera che ristabilisce la confidenza dei figli che chiamano Dio “Abbà, Padre”.
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