Ogni volta che ti metti dinanzi a Cristo per pregare con fervore nella supplica, la tua volontà incontra la sua e ottiene misericordia. Attraverso la frequenza e la sincerità della preghiera le due volontà tendono ad avvicinarsi. Solo nella preghiera Cristo può raggiungerti e manifestarti la sua volontà. Cristo attende, desidera la tua preghiera: “Ecco, sto alla porta e busso” (Apocalisse 3,20).
Nell’Evangelo egli ha rivelato l’importanza e la necessità della preghiera, insistendo perché preghiamo sempre, incessantemente e senza stancarci mai (cfr. Luca 18,1). Questo perché è proprio nella preghiera che può raggiungerti, rivelarti la sua volontà e darti la sua grazia.
Il peccato è odiato dal Padre e contrista il cuore di Cristo, perché è stato la causa della croce e delle sofferenze terribili che il Signore ha sopportato senza nessuna pietà da parte degli uomini. Tuttavia, non appena il peccatore si presenta dinanzi a Dio Padre tenendosi saldo alla croce e innalzando suppliche nel nome del sangue di Cristo, il suo peccato gli è rimesso, la condanna cessa di pesare su di lui ed egli non è più maledetto. Per questo è bene portare la croce e baciarla spesso durante la preghiera.
Nell’Evangelo egli ha rivelato l’importanza e la necessità della preghiera, insistendo perché preghiamo sempre, incessantemente e senza stancarci mai (cfr. Luca 18,1). Questo perché è proprio nella preghiera che può raggiungerti, rivelarti la sua volontà e darti la sua grazia.
Il peccato è odiato dal Padre e contrista il cuore di Cristo, perché è stato la causa della croce e delle sofferenze terribili che il Signore ha sopportato senza nessuna pietà da parte degli uomini. Tuttavia, non appena il peccatore si presenta dinanzi a Dio Padre tenendosi saldo alla croce e innalzando suppliche nel nome del sangue di Cristo, il suo peccato gli è rimesso, la condanna cessa di pesare su di lui ed egli non è più maledetto. Per questo è bene portare la croce e baciarla spesso durante la preghiera.
Cristo si è sottoposto alla croce in vista della gioia che gli era posta innanzi (cfr. Ebrei 12,2), cioè la gioia di salvare gli uomini e di riconciliarli con il Padre. È in vista di questa stessa gioia che egli continua a portare il
peso dei nostri peccati e che è sempre disposto a perdonarli, anche se si rinnovano più volte al giorno, purché ogni volta noi ritorniamo a lui con cuore contrito.
Le sofferenze che egli ha sopportato fino alla morte mostrano chiaramente la sua disponibilità illimitata a portare il peso dei nostri peccati, perché il suo cuore conosce la debolezza della nostra natura, il venir meno della nostra volontà e la grande miseria dell’uomo.
Perciò, durante la preghiera, presentati a Cristo nell'atteggiamento del peccatore cosciente della propria miseria, a capo chino, battendoti il petto, con la fronte coperta di polvere, ma nello stesso tempo con la certezza di essere accolto e perdonato da Cristo, a motivo della sua grande compassione, della predilezione che egli ha per i più deboli e della gioia che prova ogni volta che ritorni a lui.
Le sofferenze che egli ha sopportato fino alla morte mostrano chiaramente la sua disponibilità illimitata a portare il peso dei nostri peccati, perché il suo cuore conosce la debolezza della nostra natura, il venir meno della nostra volontà e la grande miseria dell’uomo.
Perciò, durante la preghiera, presentati a Cristo nell'atteggiamento del peccatore cosciente della propria miseria, a capo chino, battendoti il petto, con la fronte coperta di polvere, ma nello stesso tempo con la certezza di essere accolto e perdonato da Cristo, a motivo della sua grande compassione, della predilezione che egli ha per i più deboli e della gioia che prova ogni volta che ritorni a lui.
Tratto da "Consigli per la preghiera" di Matta el Meskin
CAPITOLI PUBBLICATI
MATTA EL MESKIN (Matteo il povero) 1919-2006.
Umile monaco eremita, fu il rinnovatore della vita monastica originale dei padri del deserto e Igumeno (Abate) del monastero di San Macario a Scete in Egitto. I suoi preziosi scritti costituiscono una guida alla preghiera sul modo di intrattenersi con Dio nell'autentica preghiera del cuore, quella preghiera che ristabilisce la confidenza dei figli che chiamano Dio “Abbà, Padre”.
Fratello in Cristo, mi accorgo di avere tanti limiti ,e se non ricorro a Gesù mi sentirei persa, supplico con lacrime interiori il Signore Gesù Cristo ,di farmi sentire il Suo Amore di purificare i miei pensieri su me stessa e anche su chi non accetta le mie debolezze, Ti chiedo gentilmente sempre di ricordarti di me nelle tue Adorazioni .
RispondiEliminaGrazie cara Sabrina.
EliminaNon temere, la misericordia del Signore abbonda sempre dove serve.
Gesù ti ama proprio perché nelle tue debolezze confidi in Lui.
la mia vita è capire ogni giorno che sorge , cosa Gesù vuole da me .Sento il bisogno di scusarmi perché sento il bisogno di parlarne con te che come me desidera continuamente Gesù Cristo Grazie
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