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Ciascuno di noi è un messaggio che Dio manda al mondo (P. G. Vannucci OSM)

Una passo del Vangelo per te

UN PASSO DEL VANGELO PER TE

L’importanza di una legge spirituale

Le regole della vita spirituale non sono come le leggi della fisica che governano la natura. né come le leggi civili fissate da un’autorità per garantire la sicurezza e la giustizia; queste leggi infatti sono generalmente “chiuse”, cioè non aprono verso realtà al di là di loro stesse. Sono aride, puniscono ma non ricompensano: in realtà, limitano la libertà dell’uomo.
Le regole della vita spirituale, invece, sono come i gradini di una scala: se tu stai saldo su un gradino, questo ti mette in condizione di salire su quello successivo. L’ascesa è infinita, perché la vita spirituale non conosce limiti: le leggi spirituali non sono chiuse su se stesse. Non devi quindi confondere le leggi fisiche con quelle spirituali né di conseguenza temere per le leggi spirituali sulla falsariga dell’ansia che provoca in te l’esperienza che hai dell’accezione corrente del termine “legge”. Nell'ambito spirituale la legge è estremamente generosa: se tu la osservi, ne trarrai un enorme beneficio. Se l’adempi fedelmente, ti metterà in grado di osservare una legge superiore con maggior generosità e libertà. Se tuttavia rifiuti o trasgredisci la legge spirituale, non per questo cadi sotto la sua vendetta, come ti avviene invece se non tieni conto della legge di gravità o se trasgredisci una legge dello stato.
La legge spirituale infatti è interamente positiva, non contiene alcuna negatività, come Dio stesso; questo significa che nella legge spirituale esiste un rapporto con Dio solo per coloro che lo accettano e lo seguono. Perché chi segue Dio, cresce e diventa libero; chi invece rigetta la legge spirituale, priva se stesso della crescita e della libertà.
Se vuoi una semplice immagine degli effetti della legge spirituale, puoi trovarla nelle parole di Cristo: “Camminate mentre avete la luce, perché non vi sorprendano le tenebre” (Giovanni 12,35). La legge spirituale è come una luce nella quale trovi rifugio per poter camminare passo dopo passo sotto la sua guida. Finché vi rimani aggrappato, vai avanti; ma se trascuri o ignori la luce, questa non ti abbandonerà né si vendicherà, però tu sarai sopraffatto dalle tenebre e non sarai più in grado di camminare.
Puoi trovare un’altra immagine viva della legge spirituale nelle parole del Signore: “Questo è il mio comandamento, che vi amiate gli uni gli altri” (Giovanni 15,12). Se segui questa legge, cammini nella luce, per usare le parole dell’apostolo Giovanni, cioè progredisci, cresci nell'amore.
Ma verso che cosa stai camminando? Fino a che punto devi crescere nell'amore? La risposta a questi interrogativi è di importanza capitale. Infatti stai camminando verso la sorgente stessa della luce, verso Cristo che è la luce del mondo, e devi crescere nell'amore fino a giungere alla piena statura di Cristo che è perfetto amore: ecco una magnifica espressione di una crescita senza fine.
Quello che hai imparato sulla legge dell’amore vale anche per la legge della preghiera. Infatti le parole del Signore “sulla necessità di pregare sempre, senza stancarsi” (Luca 18,1) – ‘‘Vegliate e pregate” (Matteo 26,41), “Quello che dico a voi lo dico a tutti: Vegliate” (Marco 13,37), “Vegliate e pregate per non entrare in tentazione” (Marco 14,38) – rivelano l’importanza della preghiera nella vita spirituale e la presentano sotto forma di legge. L'Evangelo testimonia che Cristo stesso ha osservato questa legge: “Se ne andò sulla montagna a pregare e passò tutta la notte in orazione” (Luca 6,12), “Salì sul monte, solo, a pregare” (Matteo 14,23). Da queste insistenti esortazioni sull'importanza della preghiera ti è facile renderti conto come essa nasconda in sé aspetti davvero essenziali per l’uomo e non sia un semplice comandamento che possa essere trascurato o sostituito con qualcosa d’altro o con un altro comandamento. Dalle ripetute esortazioni di Cristo a pregare e dal suo stesso ricorso alla preghiera continua e incessante – al punto di dedicarle l’intera notte – puoi dedurre che la preghiera è un’irrevocabile regola della vita spirituale, avvolta in numerosi misteri. La sua importanza e serietà è tale che anche il solo trascurarla ti espone a prove e tribolazioni.
La regola delle sette ore canoniche di preghiera fissata dalla chiesa trova il proprio fondamento spirituale nel comandamento del Signore di “pregare sempre, senza stancarsi”. Così, per garantire che l’intera giornata (e quindi ogni momento) venga riempita con la preghiera, la chiesa ha diviso le dodici ore del giorno in sei parti e ha fissato per ognuna di esse una preghiera adatta, composta dalla salmodia, da un brano della Scrittura e da un’orazione. Inoltre è stata collocata una preghiera nel cuore della notte, suddivisa in tre parti in modo da coprire l’intero arco della notte. In questo modo, mediante le sette ore canoniche, si è reso possibile l’adempimento del precetto di Cristo sulla preghiera continua. Questa recita ritmata del salterio costituisce una norma di preghiera basata sul comandamento di Cristo che invita a usare il tempo e regolare l’intera vita santificandola mediante la preghiera, inoltre esprime la costante vigilanza del cuore nell'attesa degli ultimi giorni e della venuta dello Sposo, come ci ha ricordato Cristo stesso: “Quello che dico a voi lo dico a tutti: “Vegliate!” (Marco 13,37). Così le sette ore terminano ogni giorno con la preghiera nel cuore della notte a testimoniare la vigilanza nell'attesa del ritorno di Cristo.
Ora, se sei cosciente che la vigilanza del cuore e la santificazione di ogni momento della giornata costituiscono la base della disciplina nella preghiera, puoi anche adattare queste norme al tuo ritmo di lavoro quotidiano, soprattutto se le tue condizioni di lavoro non ti consentono quasi mai di osservare la pratica dei sette momenti di preghiera quotidiani.
La vigilanza del cuore durante l’adempimento dei tuoi doveri quotidiani – di qualunque tipo essi siano: a casa come a scuola, come in fabbrica, in campagna, in negozio o in ufficio – sostituisce il rimanere in preghiera nel segreto della tua camera: ti porta all'immediato adempimento della regola di preghiera in obbedienza alla richiesta del Signore. La vigilanza del cuore – e cioè il prestare a più riprese durante la giornata l’attenzione al Signore Gesù, mantenendo viva una conversazione segreta con lui, fatta di silenziose parole di amore – non è assolutamente inferiore allo stare in preghiera in chiesa. Per santificare la tua giornata ti bastano solo pochi minuti sette volte al giorno, giusto il tempo di recitare un salmo, l’orazione prevista e il versetto dell'evangelo: per far questo ti è sufficiente ritirarti in un angolo tranquillo, anzi a volte puoi rimanere anche sul posto di lavoro. Devi però anche saper cogliere la possibilità di usare il tempo libero al mattino e alla sera, cioè prima e dopo il lavoro, per recitare interamente e con calma mattutino e compieta: testimonierai così la tua piena disponibilità a dedicare il maggior tempo possibile a Dio. Quanto alla preghiera nel cuore della notte, l’aiuto, la grazia e la forza ottenuti praticandola sono sufficienti per compensare qualsiasi stanchezza o fatica che ti immagini di dover patire nell'alzarti a quell'ora.
Se poi lavori fino a tardi nella notte, non puoi fare a meno di privare te stesso della condivisione di alcuni minuti della notte con il Figlio della Luce, rendendo gloria allo Sposo. Le vigilie notturne sono un simbolo dell’attesa e dell’accoglienza dello Sposo (cfr. Matteo 25,1-13).
La realtà che questo segno vuole indicare è che nel momento presente l’accoglienza dello Sposo avviene in modo parziale, in vista del giorno escatologico in cui giungeremo alla consumazione e alla vittoria nell'incontro definitivo con il Signore.
Ora che la regola della preghiera è diventata un’autentica luce che ti guida verso l’incontro con il Signore, puoi capire come la scrupolosa osservanza della norma ti permetta di crescere più vicino a Dio; così, incontrando il Signore ogni giorno, cresceranno l’amicizia, l’amore e l’intimità tra te e lui. Di conseguenza la preghiera stessa avrà maggior fervore, insistenza e amore.
Cristo infatti ha chiesto che la preghiera sia fatta con insistenza e fiducia e ha dato l’esempio della vedova che andava dal giudice della città e lo importunava per ottenere giustizia contro l’avversario; e il giudice l’esaudì nonostante fosse iniquo, a motivo della sua insistenza; Gesù ha così richiamato l’attenzione sull'importanza dell’insistenza nella preghiera: “E Dio non farà giustizia ai suoi eletti che gridano giorno e notte verso di lui, e li farà a lungo aspettare? Vi dico che farà loro giustizia prontamente” (Luca 18,7-8).
Tratto da "Consigli per la preghiera" di Matta el Meskin
CAPITOLI PUBBLICATI
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La preghiera, opera fondamentale nel cammino spirituale
L’effusione dello Spirito santo nelle parole della preghiera
L’importanza di una legge spirituale
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Alla presenza di Dio
Superare le sensazioni mediante la fede
Pretesti per sfuggire alla preghiera
L’ascesi dei corpo e l’ardore dello spirito
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Il sacrificio, pienezza dell'obbedienza
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La comunione con Cristo e la condivisione delle sofferenze degli uomini
La ricerca di te stesso nella preghiera la contamina
Anche tu hai un grande bisogno che si preghi per te
La preghiera per gli altri è una grave responsabilità
La preghiera di lode, di adorazione e di contemplazione del Volto glorioso di Cristo
MATTA EL MESKIN (Matteo il povero) 1919-2006.
Umile monaco eremita, fu il rinnovatore della vita monastica originale dei padri del deserto e Igumeno (Abate) del monastero di San Macario a Scete in Egitto. I suoi preziosi scritti costituiscono una guida alla preghiera sul modo di intrattenersi con Dio nell'autentica preghiera del cuore, quella preghiera che ristabilisce la confidenza dei figli che chiamano Dio “Abbà, Padre”.

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