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Ciascuno di noi è un messaggio che Dio manda al mondo (P. G. Vannucci OSM)

Una passo del Vangelo per te

UN PASSO DEL VANGELO PER TE

Le preoccupazioni: come presentarle nella preghiera?

La preghiera non è l’occasione per domandare a Dio ciò che concerne la carne (cfr. Romani 8,7; Giacomo 4,3), ciò che ottiene il benessere, che facilita il tuo lavoro e procura il successo alle tue iniziative temporali.
La preghiera invece è l’occasione per lo spirito di accedere al regno, è la finestra luminosa attraverso la quale contempli già la vita eterna, verso la quale sarai rapito dopo aver restituito il tuo corpo alla polvere, mentre tutti i tuoi lavori e tutte le tue attività saranno terminate per sempre. Tutto ciò che ti preoccupa sulla terra è effimero, a differenza della preghiera. Ogni minuto trascorso in preghiera viene dall’eternità, in quanto è partecipazione alla preghiera eterna di Cristo [In quanto è partecipazione alla preghiera di Cristo; cfr. sopra il paragrafo “La preghiera e il tempo”.] e vi fa ritorno.
Devi quindi presentare le tue preoccupazioni nella preghiera in una prospettiva spirituale. Vale a dire che tutte le tue necessità materiali, le attività, le responsabilità e le preoccupazioni devono da te essere presentate a Dio nella preghiera, affinché egli le spogli della loro forma mortale, effimera, e le rivesta di un carattere divino, rendendole conformi al suo disegno di benevolenza, e siano così santificate.
Nella preghiera non devi chiedere che i tuoi lavori siano prosperi, che le tue iniziative abbiano una buona riuscita e si accrescano, cosi da ricavarne una gloria terrena e una buona reputazione, oppure la tranquillità e il benessere materiali.Dovresti invece domandare a Dio che purifichi le tue attività dallo spirito di egoismo e di amor proprio, cioè da ciò che fa la gloria dell’io umano; che ti ispiri la rettitudine della mente e del cuore, affinché nel tuo operare non usi malizia, doppiezza, disonestà, inganno, menzogna; che ti conceda la forza spirituale di non temere le minacce, di non tirarti indietro di fronte ai pericoli, di non fare preferenza di persone e di non lamentarti quando conosci l’insuccesso o l’ingiustizia. Dovresti chiedergli di farti stimare i valori spirituali al di sopra di qualsiasi attività e iniziativa, affinché ti sia possibile prendere la difesa dell’innocente, tessere l’elogio della rettitudine e dell’integrità, donare con generosità e preoccuparti di conservare la pazienza e la carità più di qualsiasi interesse materiale.
La preghiera diventa così per te l’occasione per trasformare i desideri della carne in desideri dello spirito (cfr. Romani 8,6) e il mezzo per purificare le tue opere, i tuoi pensieri e le tue intenzioni dalle scorie del peccato.
Le tue attività temporali saranno in tal modo santificate e, per quanto siano umili e comuni, diventeranno degne di essere offerte a Dio al pari dei più nobili servizi religiosi.
Tratto da "Consigli per la preghiera" di Matta el Meskin
CAPITOLI PUBBLICATI
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La preghiera, opera fondamentale nel cammino spirituale
L’effusione dello Spirito santo nelle parole della preghiera
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L’ascesi dei corpo e l’ardore dello spirito
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La preghiera, invito divino al ritorno della creatura esiliata
Le preoccupazioni: come presentarle nella preghiera?
La preghiera ti trasforma fin nel più profondo del tuo essere
La preghiera di comunione, di unione con il Signore
La preghiera è più potente del peccato
La preghiera, scambio d’amore con Dio
La preghiera, atto di obbedienza
La preghiera, scuola di obbedienza
La preghiera, capacità di abbandono alla volontà di Dio
Il sacrificio, pienezza dell'obbedienza
La preghiera, fonte di potenza per gli altri
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La comunione con Cristo e la condivisione delle sofferenze degli uomini
La ricerca di te stesso nella preghiera la contamina
Anche tu hai un grande bisogno che si preghi per te
La preghiera per gli altri è una grave responsabilità
La preghiera di lode, di adorazione e di contemplazione del Volto glorioso di Cristo
MATTA EL MESKIN (Matteo il povero) 1919-2006.
Umile monaco eremita, fu il rinnovatore della vita monastica originale dei padri del deserto e Igumeno (Abate) del monastero di San Macario a Scete in Egitto. I suoi preziosi scritti costituiscono una guida alla preghiera sul modo di intrattenersi con Dio nell'autentica preghiera del cuore, quella preghiera che ristabilisce la confidenza dei figli che chiamano Dio “Abbà, Padre”.

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