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Ciascuno di noi è un messaggio che Dio manda al mondo (P. G. Vannucci OSM)

Una passo del Vangelo per te

UN PASSO DEL VANGELO PER TE

Meditazione sul Vangelo secondo Matteo 5,38-48

(Correlato con Luca 6,27-30.32-36)
È umano, è naturale che noi non possiamo amare i nostri nemici. Possiamo a stento evitare di ripagarli con gli stessi torti, ed è già molto! Ma Gesù ci chiama a molto di più. Egli ci dice di "amarli e di pregare per loro". Dio ha creato il nostro cuore in modo che esso non possa essere neutrale. Quando restiamo indifferenti nei confronti di qualcuno, siamo incapaci di scoprire ciò che vi è di migliore in lui, siamo incapaci di perdonarlo veramente. Si tratta ancora, quindi, di imitare il nostro Padre celeste, non nella sua potenza, nella sua saggezza, nella sua intelligenza, ma nella sua bontà e nella sua misericordia.

"Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste"
Ma perché debbo amare uno che mi fa del male e addirittura pregare per lui?
Unicamente perché è figlio al mio Padre Celeste ed Egli lo ama come una madre amerebbe un figlio delinquente tra 10 figli buoni? E se le cose stanno così dovrebbe amarlo Lui e non io!! Ebbene, le cose non stanno così e Gesù è venuto a svelarci un inganno in cui facilmente cadiamo. Tutte le mie valutazioni sono le valutazioni di un CIECO che vede solo i propri meriti, minimizza i propri difetti e usa l'esatto rovescio verso pregi e colpe altrui. Ovviamente poi applichiamo poi la nostra sgangherata ottica a Dio e lo accusiamo di non saper fare il Dio e di non sapere amministrare la giustizia.
Una piccolo esempio che siamo ciechi lo si ottiene parlando circa il male dell'avarizia ad un grande avaro e costui sarà d'accordo su tutto in quanto gli avari sono gli altri e quel discorso non ….. è assolutamente applicabile alla sua persona!!! Oppure riesci a portare quel cattivone di tuo marito al colloquio pacificatore con il parroco e il suo pacato discorso passa su san Paolo che ci dice di amare la persona che abbiamo sposato, di essere misericordiosi, di rinunciare alla violenza etc etc e usciti dall'ufficio parrocchiale il marito dice alla moglie "Hai visto cosa ti ha detto il parroco? Dovresti ascoltare i suoi consigli". Ma dopo questi due piccoli esempi di cecità, veniamo alla cecità più grossa, quella della ragione per amare il nemico, ed è la seguente.

Se ti chiedo i tuoi difetti, me ne dici alcuni delle dimensioni di granelli di sabbia e se ti chiedo le tue virtù inizia un elenco robusto e forse lungo, ed in parte anche vero. Ma la tua ricchezza più grande e più bella e più preziosa non me la elenchi e non per modestia MA PERCHE' LA IGNORI in quanto sei cieco. Sai qual è? E' che in te "risplende la gloria di Dio", poiché Dio stesso ce l'ha messa creandoti ad imitazione dell'unico modello di Uomo perfetto che è suo Figlio Gesù Cristo. Ma in te questa gloria risplende poco o niente e produce pochi frutti o nessuno. Ciò va guardato come una sorgente inesauribile che darebbe acqua in eterno, ma nessuno lo sa e nessuno la vede poiché su di essa si è depositata una valanga calcarea di peccati e fango …. eppure basterebbe rimuovere quella coltre ed ecco che godremmo lo splendore di quell'acqua viva e preziosa che è in me MA CHE E' ANCHE NEL MIO NEMICO altresì ostruito come sono ostruito io. Questa la prova della nostra universale cecità che NON E' LA CECITA' DI GESU' il quale tenta di liberare questa sorgente di vita, questa gloria di Dio, sia in me amandomi SIA NEL MIO NEMICO AMANDOLO, e se io sono gloria di Dio dovrei saperlo e quindi comportarmi come Dio, cioè amare anche il nemico che mi perseguita perché in lui c'è la gloria di Dio deposta e sempre pronta a manifestarsi in pienezza. Il vero cristiano è colui che non è mediamente migliore degli altri ma vive con la consapevolezza di essere depositario della gloria di Dio, come tutti gli altri che però non lo sanno.

Senza logica. Così ha fatto Gesù. Non solo la guancia destra e sinistra, ma l’intero suo corpo. Non solo la tunica e il mantello, ma i chiodi nelle mani e nei piedi. Non solo un miglio, ma tutta la strada fino al Calvario. Non solo un prestito, ma la sua stessa vita. È possibile per Gesù agire in questo modo solo perché egli consiste non nelle cose che ha e nella vita umana che possiede, ma perché è Figlio del Padre: il Padre gli dà continuamente la vita, e nessuno gliela può togliere veramente. Anzi, mentre gli uomini gli strappano il mantello e lo inchiodano in croce, Gesù compie un totale gesto di amore al Padre. E noi? Possiamo vivere così? Possiamo di giorno in giorno cominciare ad essere di Gesù e a fidarci dell’unico suo bene.

La prima spiegazione razionale che si può dare è che Dio è totalmente altro, è totalmente diverso da noi, e che (dice San Paolo) la sua follia è più intelligente della nostra massima sapienza, che questo comportamento sarebbe quello che farebbe Dio al nostro posto per il tramite della sua logica che è una logica di amore, e che il Verbo di Dio è proprio di questa paternità universale che ci parla e ci insegna la sua bontà, ma soprattutto Gesù (Verbo di Dio) lo ha vissuto nella sua autentica vita terrena, e ogni vero discepolo dovrebbe continuare ad effondere in pienezza questo amore, senza economia, addirittura irrazionalmente.

Chi ama così, chi ama anche il nemico che ti perseguita, cammina sulla via della perfezione, e la perfezione cristiana non si raggiunge con atti di culto (le liturgie orientali ci superano notevolmente), oppure con parole solenni o con rigorismi ascetici (le altre religioni in questo sono esemplari), ma lo specifico cristiano è amare continuamente e totalmente, e questo non è tipico delle altre religioni ma solo di quella insegnata da Gesù. Amare è qualcosa che va insegnato ai bambini, va alimentato nelle difficili tensioni giovanili, va approfondito nella vita familiare, ed infine deve trovare una esaltazione nell’esperienza ecclesiale.

Già Epitteto era un antesignano della moderna non violenza in cui invitava ad una resistenza passiva al male, senza rispondere con altrettanto male. Ma Gesù afferma “porgi l’altra guancia” cui Epitteto non si era sognato di pensare. Non contento di ciò aggiunge “Amate i vostri nemici e pregate per i vostri persecutori”. Ebbene, a questo punto io e te già in passato abbiamo avuto atteggiamenti del tipo “Ma questo discorso è troppo duro, chi lo può capire? Hanno ragione tutti i revolucionados della storia, loro sì che stanno nella realtà!!

Da sempre tutti gli dei di ogni altra religione sono vendicativi e pieni di rancore, e solo il Dio rivelatosi in Gesù Cristo non lo è (e questa è un’altra conferma che solo la nostra religione è autentica), solo questo Dio ha rivelato agli uomini che dona il sole e la pioggia anche a chi lo offende e che questo Dio comunque continua a chiamare “figli”. Il messaggio di Gesù è allora “Siate perfetti nella misericordia, siate eroici e totalitari nel perdono, ad imitazione del Padre VOSTRO”. Tutto ciò è stato adempiuto da Gesù e subito dopo dal primo martire cristiano (Santo Stefano) che sulla croce o nella lapidazione hanno perdonato e pregato per i loro carnefici. Vogliamo ancora chiamarlo un traguardo ideale? Vogliamo continuare a dire che Gesù è venuto a portare una morale grande e divina alla misura nostra piccola e umana? E invece no. Non Dio alla misura umana, ma è venuto a proporre che l’uomo salga alla misura di Dio, poichè ciò è possibile, e oltre ai due che ho già citato, ci sono un numero elevatissimo di santi e di martiri che hanno davvero raggiunto questo traguardo proposto. Io e te invece siamo cristiani ancora in cammino, verso la perfezione e verso il Regno, ancora nella necessità, ad esempio, di tornare a perdonare più volte il fratello perchè non siamo stati capaci di perdonarlo del tutto la prima volta. Insomma siamo ancora cristiani che cadono e si rialzano e soprattutto riprendono, seppur con fatica, a camminare di nuovo.

Che accadrebbe se tutti facessero quello che dice Gesù, porgendo l’altra guancia, dando il mantello, etc … Cosa accadrebbe? Oggettivamente non lo sappiamo, poichè le uniche osservazioni finora possibili sono state su “isole” umane singole o su “isole” comunitarie, e tutto sommato la società umana non è mai stata così cristiana da permetterci un riscontro. Ma alcune certezze le abbiamo. Coloro che hanno seguito e seguono il consiglio di Gesù di perdonare, hanno trovato quel che nessuno ha mai trovato vendicandosi e rendendo occhio per occhio : hanno trovato la pace, la quale a questo punto giocoforza viene solo da Dio!! La loro umanità, che nel momento dell’offesa sembrava umiliata e voleva urlare la sua collera, non è stata mortificata dal perdono, ma ne è uscita enormemente arricchita. Dal punto di vista di Gesù, gli umiliati e offesi sono stati più veri che non coloro che umiliano e offendono. Invece perdonando si cresce in umanità. Non perdonando si sarebbe spento quel lucignolo fumigante con un anticipo rispetto alla sua prossima tenebra, mentre l’aver perdonato ha ridato luce a quel fratello, ormai salvato, ma sorpresa delle sorprese, quella sua ritrovata luce ha illuminato, scaldato, avvantaggiato, arricchito, allietato anche te!!!. Si è guadagnato un fratello anzichè averlo iscritto nell’anagrafe dei morti, e anche amicizie memorabili sono nate da un perdono concesso, e matrimoni in crisi si sono salvati e tornano a risplendere dopo un perdono anche difficile a darsi. 

Ove manifestamente non si pratica quel che dice Gesù purtroppo offre dati desolanti e soprattutto certi ed inattaccabili. Un Medio Oriente in permanente conflitto, con terrorismi e rappresaglie in linea con occhio per occhio e vendette varie. E così via per le “sapienze” politiche degli uomini ieri oggi e domani. E allora non è il Vangelo che è sbagliato, ma è la REALTA’ che è sbagliata, e con essa l’insegnamento che se ne vuole trarre. Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori : straordinaria norma che trasforma ogni nemico in fratello da amare.

In senso cristiano la preghiera è la ricompensa che il nemico riceve in cambio del male che ha fatto. Il precetto della carità non tiene conto delle antipatie personali e dei comportamenti altrui. Il prossimo di qualsiasi colore, buono o cattivo, benevolo o ingrato dev'essere amato. Il nemico è colui che ha maggiormente bisogno di aiuto: per questo Gesù ci comanda di offrirgli il nostro soccorso.

L'amore dei nemici rivoluziona i comportamenti tradizionali dell'uomo. La benevolenza cristiana non è filantropia, ma partecipazione all'amore di Dio. La sua universalità si giustifica solo in questa luce: "affinché siate figli del Padre vostro (v.45), e "siate perfetti come è perfetto il Padre vostro che è nei cieli" (v.48).

L'amore del nemico è l'essenza del cristianesimo. Sant'Agostino ci insegna che "la misura dell'amore è amare senza misura", ossia infinitamente, come ama Dio. In quanto figli di Dio i cristiani devono assomigliare al loro Padre nel modo di essere, di sentire e di agire. L'amore verso i nemici è la via per raggiungere la sua stessa perfezione.

Il cristiano è una nuova creatura (cfr 2Cor 5,17) e non può più agire secondo i suoi istinti e capricci, ma conformemente alla vita nuova in cui è stato rigenerato.

Amare i nemici, non è semplice. Ricordo la preghiera di un'anziana signora in una favelas del Brasile, a cui gli squadroni della morte avevano torturato e ucciso due figli perché sindacalisti; diceva: "Signore, fammi vendetta, converti il cuore di coloro che hanno assassinato i miei figli". 

Ti chiediamo oggi, Signore, di essere perfetti nella misericordia, capaci di amare e di pregare per chi ci odia e chi augura il male. Perché tu sei perfetto nell'amore, Dio benedetto dei secoli!

Tratta da parrocchiaspiritosanto

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