Questa pagina accoglie fraternamente gli appelli e le preghiere dei lettori, nel Nome del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo.
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Miserere nostri, Domine, miserere nostri. Fiat misericordia tua, Domine, super nos, quem ad modum speravimus in te.
In te, Domine, speravi: non confundar in aeternum. Misericordias Domini in aeternum cantabo!
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Atto di abbandono (Don Dolindo Ruotolo)
Perché vi confondete agitandovi? Lasciate a me la cura delle vostre cose e tutto si calmerà. Vi dico in verità che ogni atto di vero, ricco e completo abbandono in me, produce l'effetto che desiderate e risolve le situazioni spinose. Abbandonarsi a me non significa arrovellarsi, sconvolgersi e disperarsi, volgendo poi a me una preghiera agitata perché io segua voi; è invece cambiare l'agitazione in preghiera. Abbandonarsi significa chiudere placidamente gli occhi dell'anima, stornare il pensiero dalla tribolazione e rimettersi a me, perché io solo operi, dicendomi: "pensaci tu". La preoccupazione, l'agitazione e il voler pensare alle conseguenze di un fatto, è contro l'abbandono.
Chiudete gli occhi e lasciatevi portare dalla corrente della mia grazia, chiudete gli occhi e lasciatemi lavorare, chiudete gli occhi e pensate al momento presente, stornando il pensiero dal futuro come da una tentazione. Riposate in me credendo alla mia bontà e vi giuro per il mio amore, che dicendomi, con queste disposizioni "pensaci tu", io ci penso in pieno, vi consolo, vi libero, vi conduco. E quando debbo portarvi in una via diversa da quella che vedete voi, io vi addestro, vi porto nelle mie braccia, vi faccio trovare, come bimbi addormentati nelle braccia materne, dall'altra riva.
Quello che vi sconvolge e vi fa male immenso è il vostro ragionamento, il vostro pensiero, il vostro assillo e il voler ad ogni costo provvedere voi a ciò che vi affligge. Quante cose io opero quando l'anima, tanto nelle sue necessità spirituali, quanto in quelle materiali, si volge a me dicendomi "pensaci tu", chiude gli occhi e riposa.
Voi nel dolore pregate perché io operi, ma in realtà voi pregate perché io operi come voi credete Non vi rivolgete a me, ma volete che io mi adatti alle vostre idee, non siete infermi che domandano al medico la cura, ma gliela suggeriscono.
Non fate così, ma pregate come vi ho insegnato nel Pater: "sia santificato il Tuo nome", cioè sia glorificato in questa mia necessità, "venga il tuo regno", cioè tutto quello che mi sta succedendo concorra al tuo regno in noi e nel mondo. "sia fatta la tua volontà, come in cielo, così in terra", cioè disponi tu in questa necessità come meglio ti pare, per la vita nostra eterna e temporale.
Se mi dite davvero "sia fatta la tua volontà", che è lo stesso che dire: "pensaci tu", io intervengo con tutta la mia onnipotenza e risolvo le situazioni più chiuse.
Ti accorgi che il malanno incalza invece di decadere? Non ti agitare, chiudi gli occhi e dimmi con fiducia: "sia fatta la tua volontà, pensaci tu!". Ti dico che io ci penso e che intervengo come medico e compio anche un miracolo quando occorre. Vedi che la situazione peggiora? Non ti sconvolgere, chiudi gli occhi e dì: "pensaci tu!". Ti dico che io ci penso e che non c'è medicina più potente di un mio intervento d'amore. Ci penso solo quando chiudete gli occhi.
Quando vedi che le cose si complicano, di con gli occhi dell'anima chiusi: "Gesù pensaci tu!". Fa così per tutte le necessità. Fate così tutti e vedrete grandi, continui e silenziosi miracoli. Ve lo giuro per il mio amore!