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Ciascuno di noi è un messaggio che Dio manda al mondo (P. G. Vannucci OSM)

Una passo del Vangelo per te

UN PASSO DEL VANGELO PER TE

La preghiera come dono

Osservare la regola quotidiana della preghiera con scrupolosità e insistenza e attenervisi con fedeltà, amore e perseveranza, non è semplicemente un dovere che compi perché vi sei tenuto, quasi si trattasse di dare a Dio una parte del tuo tempo e delle tue forze e nulla più. Se infatti il ritmo di preghiera fosse solo un dovere, Cristo non ci avrebbe invitati a pregare con così tanta insistenza.
Ma al di là della scrupolosità e della perseveranza nella preghiera si trova un dono, un dono preziosissimo, più prezioso di qualsiasi cosa di cui l’uomo possa aver bisogno o che gli possa capitare, più prezioso perfino di tutte le glorie del mondo. Questo dono è lo Spirito santo, che Dio desidera offrire all'uomo, non come ricompensa, ma in risposta alla preghiera e all'insistenza nella supplica: “Quanto più il Padre vostro celeste darà lo Spirito santo a coloro che glielo chiedono” (Luca 11,13).
Valuta bene l’importanza della preghiera e rifletti quanto sia opportuno che tu ti dedichi a questa disciplina con scrupolosità e perseveranza: essa ti mette in grado di ricevere lo Spirito santo.
Se solo sapessi che è lo Spirito santo quello che infonde l’amore nel cuore, che insegna l’umiltà, che fa dono della pace del cuore, che rinsalda la tua fede in Dio e la tua speranza nella vita eterna, che illumina il tuo sguardo affinché tu possa discernere la verità e la volontà di Dio, che infiamma il cuore con lo spirito della preghiera, che ti incoraggia a restare vigilante con una forza e uno zelo che sorpassano le possibilità della carne! Allora ti renderesti conto del frutto prezioso che puoi raccogliere dalla preghiera.
E' questo il segreto nascosto dietro l’insistente invito di Gesù a pregare: il valore della preghiera consiste nell'acquisizione dello Spirito santo, senza il quale l’uomo non vale nulla.
La preghiera quindi è la regola più importante nella vita spirituale, è il segreto per una crescita spirituale feconda ed è il coronamento di ogni sforzo nel cammino secondo Dio; attraverso la preghiera infatti l’uomo acquisisce lo Spirito santo che porta a perfezione la crescita spirituale di ciascuno.
Tratto da "Consigli per la preghiera" di Matta el Meskin
CAPITOLI PUBBLICATI
Chiudere la porta
La preghiera, opera fondamentale nel cammino spirituale
L’effusione dello Spirito santo nelle parole della preghiera
L’importanza di una legge spirituale
La preghiera come dono
Cristo ti attende
Alla presenza di Dio
Superare le sensazioni mediante la fede
Pretesti per sfuggire alla preghiera
L’ascesi dei corpo e l’ardore dello spirito
La preghiera e il tempo
Cristo partecipa alla preghiera
Lo Spirito Santo grida nel tuo cuore
Come invocare lo Spirito Santo?
La preghiera, invito divino al ritorno della creatura esiliata
Le preoccupazioni: come presentarle nella preghiera?
La preghiera ti trasforma fin nel più profondo del tuo essere
La preghiera di comunione, di unione con il Signore
La preghiera è più potente del peccato
La preghiera, scambio d’amore con Dio
La preghiera, atto di obbedienza
La preghiera, scuola di obbedienza
La preghiera, capacità di abbandono alla volontà di Dio
Il sacrificio, pienezza dell'obbedienza
La preghiera, fonte di potenza per gli altri
Dio si serve delle tue preghiere per la salvezza degli altri
La comunione con Cristo e la condivisione delle sofferenze degli uomini
La ricerca di te stesso nella preghiera la contamina
Anche tu hai un grande bisogno che si preghi per te
La preghiera per gli altri è una grave responsabilità
La preghiera di lode, di adorazione e di contemplazione del Volto glorioso di Cristo
MATTA EL MESKIN (Matteo il povero) 1919-2006.
Umile monaco eremita, fu il rinnovatore della vita monastica originale dei padri del deserto e Igumeno (Abate) del monastero di San Macario a Scete in Egitto. I suoi preziosi scritti costituiscono una guida alla preghiera sul modo di intrattenersi con Dio nell'autentica preghiera del cuore, quella preghiera che ristabilisce la confidenza dei figli che chiamano Dio “Abbà, Padre”.

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