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Ciascuno di noi è un messaggio che Dio manda al mondo (P. G. Vannucci OSM)

Una passo del Vangelo per te

UN PASSO DEL VANGELO PER TE

Lui e io: diario spirituale di Gabrielle Bossis - Capitolo III°

17 giugno 1937
«Tutto nella natura non è che immagine ed emblema. Non hai sentito che l'amante è immagine del mio Amore?».
«Per capire, bisogna ascoltare. Ascolta». «Quanto al mio Amore, non esagererai mai».
«Ricevi sorridendo le piccole prove di ogni giorno: tu metti una fascia sulle mie ferite».
«È perché sei più piccola e più miserabile che ti ho scelto».
Davanti all'Eucarestia:
«Come ho ben guadagnato il Pane dei miei figli! Tu, mangia pure questo Pane, mi è costato caro. Ma Io sono così felice di offrirtelo...».
Nella casa vuota:
«Ma siamo insieme».
«Chi ti ha amato come ti ho amato io? Lo credi, almeno?».
«Soffri nella tua carne unendoti a me, come se io fossi stato deriso e flagellato stamani».

24 giugno 1937
«Sii contenta quando puoi offrirmi una piccola sofferenza. A me, il Sofferente».

26 giugno
«Credi forse che Io non abbia bisogno di tenerezza, perché sono Dio?».
«Credi che io rimanga in silenzio con quelli che cercano di parlare con Me? Parla con Me!...».
«Ti mando queste piccole Grazie perché tu ti avvicini a Me. È come se Io suonassi il campanello della tua casa».
Un neonato cinguettava nella sua carrozzina mentre i genitori erano allo sportello della Posta. Lui mi ha detto:
«Il tuo amore non è che il balbettìo di un piccolino».

27 giugno 1937
«Che la tua vita sia un costante raccoglimento, un’incessante conversazione con il tuo Signore».
Io: “Dammi i mezzi per farmi santa!”. Lui:
«Tu li hai».
«Ti ho pregata di svegliarti tra le braccia del Padre, poiché ognuna delle tue mattine è una nuova creazione».

28 giugno 1937
«Rispetta la devozione degli altri. Ognuno ha il suo modo di venire a me».
«Ti ho pregata di addormentarti nello Spirito Santo perché il vostro ultimo sospiro dev’essere nell’Amore».

29 giugno 1937
Mentre mettevo in ordine, gli dicevo: “Signore, voi non mi parlate!”. Lui mi ha risposto dolcemente:
«Quando sei occupata, ho come paura di disturbarti».
«Ci sono molti modi di parlarmi: tu, serviti del tuo cuore».

30 giugno 1937
«Tu puoi sentirmi di più o di meno. Ma Io non cambio».
Durante la messa:
«Offrimi tutti i giorni la tua morte, come tutti i giorni Io offro la mia a mio Padre».
«Io, ti do forse delle margherite sciupate o delle rose appassite? Tu, fa’ che le tue azioni siano fresche di entusiasmo, di amore; e offrimele».
«Vedi, quest’impiegato ti ha detto che una volta tu gli regalasti un bel lapis; non te lo ricordavi. Quante piccole cose tu mi hai offerto, di cui non ti ricordi! Ti dico questo per incoraggiarti».
Io: “Saprò morire? Insegnami a morire!”. Lui mi ha risposto come sorridendo:
«Fa’ spesso le prove generali».
In tram. Gli dicevo: “Per favore, infiamma d’amore tutti quelli che sono in questo tram”. Mi ha risposto tristemente:
«Non vogliono».
«Che pregare non sia una fatica. Perché ti affanni tanto? Che tutto sia semplice, facile, una conversazione in famiglia».

1° luglio 1937
Durante la Comunione:
«Se tu potessi vedere il mio splendore in questo momento!»
«Offrimi la sofferenza. Non si può offrirmene in cielo. Offrimela!
«La mia Misericordia e la tua piccolezza».
«Metti il tuo cuore sul mio Cuore. Aspira, bevi la mia sofferenza. Purificatevi».

3 luglio 1937
In treno:
«Prendi tutto da me, e mangia».

4 luglio 1937
«Ora che mi hai offerto le tue sofferenze, considera le mie».

5 luglio 1937
«La tua vita è così colma di incontri... Fa' il tuo esame di coscienza su ciò che hai diffuso in ogni luogo: il Bene? l’Amore di Me?».
«A chiunque cercasse di ascoltarmi, Io parlerei. Da chiunque mi desiderasse, Io andrei».

10 luglio 1937
A San Pietro. Mentre salivo alla cappella del terzo piano pensavo: “Lo troverò nella sua camera”. Lui mi ha detto rapidamente:
«La mia camera è la tua camera. Ciò che è mio è tuo».
E mi ha fatto sentire il mio nulla. È l’eccesso della sua misericordia umana e divina che lo porta a queste squisite delicatezze.
Io gli ho detto: “Come potete amare una creatura così miserabile!”. Lui mi ha risposto:
«Non posso fare altrimenti».
«Non mirare a voler dire tante parole di preghiera: amami semplicemente. Uno sguardo interiore. Un sorriso di tenera amica»

12 luglio 1937
«La tua conversazione con me? Piccole parole brevi, capisci? Senza sforzi. Meno sforzo c’è, più c’è Amore. »

18 luglio 1937
«Donati a me come io mi dono a te. Se tu ti serbi per te stessa, la nostra unione non è completa. Donati a me come io mi dono a te».
 «I tuoi successi? La tua allegria? Il tuo fascino? Attribuisci a Me tutto. Sono io che te l'ho dato».

10 luglio 1937
Ero stata in giardino ad occuparmi dei fiori prima di dire le orazioni. Poiché mi attardavo, mi ha detto:
«Quando toccherà a me?».

22 luglio 1937
Scendendo da una stazione:
«Abituati a rivolgerti al prossimo con un atteggiamento d’inferiorità.»
Alla fermata di un treno:
«Quando la tua vita si fermerà, che sia con un grido d’amore!».
«Vedi questa bimba? Guarda suo padre sorridendo. Non gli parla. Ma come è felice suo padre di questo sorriso!».
Stazione di Paray-le-Monial. Mentre pensavo che non era questo il più bel paesaggio francese per ricevere il Sacro Cuore, Lui mi ha detto:
«Non era il paese ad attirarmi, ma l’anima così umile di Margherita-Maria».
«Quando parli o anche quando pensi in modo altezzoso, ciò proviene dalla tua bassezza.
Quando ti fai la serva degli altri, questo ti innalza».

26 luglio 1937
Nel Midi:
«Guarda la foglia dell’albero, così verde e larga: se con il suo stelo non si reggesse al ramo che è attaccato al tronco, che sarebbe la foglia?».

28 luglio 1937
«È appena hai tagliato le rose appassite, che il roseto fa sbocciare nuove rose: è un incessante movimento in avanti, fiori o frutti. Imita il tuo Creatore».
«Più ti darai agli altri, più Io mi darò a te».

30 luglio 1937
Distratta dopo la Comunione:
«Quando si ha nel proprio salotto qualcuno di molto amato, non ci si mette alla finestra a guardare i passanti».
Nelle paludi salmastre:
«Vedi, c’è del sale sulle tue labbra, eppure hai semplicemente attraversato l'atmosfera delle paludi: quando mi ricevi al mattino, rimane qualcosa di Me in te, tutta la giornata».

4 agosto 1937
Aspettando la corriera sotto gli alberi:
«Vedi come l’anno scorre impercettibilmente con il susseguirsi delle stagioni. Lo stesso avviene per l’incremento spirituale: abbi la pazienza della tua lentezza».

9 agosto 1937
Le Havre. Lui mi ha fatto notare che, nel Credo, passus (ha sofferto) è accanto a "è nato", perché Lui ha sofferto tutta la sua vita.

10 agosto 1937
Lione:
«Per esser santa, bisogna innanzi tutto voler esser santa. Voi nascete solo per la santità».

12 agosto 1937
Nell’Ardèche: io: “Come fate a discendere in questo poco vino del calice!”. Lui:
«Con tanta gioia!».

16 agosto 1937
La Salette:
«Sii ben consapevole del tuo nulla. Porta le tue qualità e i tuoi doni come gioielli regalati dal tuo Re-Sposo».

20 agosto 1937
In treno:
«Di ciò che metto nella tua mano, fai dono agli altri».

21 agosto 1937
«Quando trovi il tempo di fermarti davanti a me, tu ti apri e io posso parlarti. Trova questo tempo».

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