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Ciascuno di noi è un messaggio che Dio manda al mondo (P. G. Vannucci OSM)

Una passo del Vangelo per te

UN PASSO DEL VANGELO PER TE

Lui e io: diario spirituale di Gabrielle Bossis - Capitolo I°

1936
22 agosto 1936
Sul piroscafo. Durante il concerto di musica classica, gli offrivo il fascio di suoni e di dolcezza che ne scaturiva. Lui mi ha detto piano, come una volta:
«Figliolina mia».

23 agosto 1936
Hanno fatto un altare sul pianoforte, io pensavo ai gabbiani e agli aerei, che vengono a posarsi sui piroscafi. Lui:
«Questa volta, è il Cristo».
Durante il penoso rollio, gli dicevo: “Lo sapete bene che tutto è per voi; allora, non ve lo dico”. Lui:
«Bisogna dirmelo, perché amo sentirmelo dire. Dimmelo spesso: quando sai che qualcuno ti ama, sei contenta che te lo dica».

24 settembre 1936
Canada. La cappella è accanto alla porta della mia camera, e ogni volta che ci passo davanti gli sorrido. Lui mi ha detto:
«Sorridi a tutti. Unirò una Grazia al tuo sorriso».

3 ottobre 1936
Nel Saskatscewan. Lui:
«Rinchiudimi nel tuo cuore con un segno di croce, come dietro a due sbarre».

4 ottobre 1936
Montréal. Lui:
«Quando non ti raccogli, è a me che tu manchi» (con una voce così delicata...).

25 ottobre 1936
Festa di Cristo Re. Stamani, durante la messa, l’Abate mi ha consacrata a Dio posando la mia promessa sull'altare, sotto l’Ostia. Lui mi ha detto:
«Occupati del mio amore... non c’è nessun orfano abbandonato come me».
Vicino a Quèbec. I bimbi avevano terminato i loro canti, e io gli dicevo: “Ora non vi parlo più in musica”. Lui mi ha risposto:
«La mia musica è il tuo amore».

4 novembre 1936
Al ritorno. Ultima messa sul ponte. Distratta dopo la comunione, ho udito la Voce soave che diceva:
«Io aspetto».

Dicembre 1936
In Francia. Per strada. Io: “Cammino al Vostro fianco”. Lui (dolcemente):
«Ma tu non mi parli molto...».

14 dicembre 1936
«Cerca di essere per tutti il mio sorriso. La mia voce amabile».

15 dicembre 1936
Stamani alle sei meno cinque, costretta a fare rapidamente la Via Crucis prima della messa, Lui mi ha detto:
«Pensa alla mia fretta di percorrere la Via dolorosa per andare a morire per voi».

16 dicembre 1936
«Esci dalle tue misure abituali: amami di più».

17 dicembre 1936
«Cominciamo il cielo. Amami incessantemente mentre io ti amo».
Una sera:
«Dov’è ogni Bellezza e ogni Grazia, io sono lì».

19 dicembre 1936
«Talvolta tu dubiti che sia Io a parlarti, talmente questo ti sembra semplice e come uscito da te stessa. Ma tu ed Io, non siamo Uno?».

21 dicembre 1936
Poiché gli chiedevo di dare a me e ai miei cari tutte le Grazie che tante anime rifiutano, Lui mi ha detto:
«Le mie Grazie sono Grazie su misura, ma io sono abbastanza ricco per dartene altre. Non sono l’Infinito?»
«Con me, sii semplice come in famiglia».

24 dicembre 1936
«Sii dura verso te e dolce verso gli altri».

25 dicembre 1936
«Nasconditi in me. Nutri il mondo con le tue sofferenze. È così che sarai la mia sposa».

26 dicembre 1936
«La tua immaginazione? È il cane di casa che va dappertutto. Si può irritarsi con un cane che circola ovunque?»
«Fa’ come se tu non fossi stata distratta».

28 dicembre 1936
«Quando mi ami, ti purifichi».
«Sii per ognuno la mia Grazia. «Ritorna a me come se non mi avessi mai lasciato. Mi farai piacere».
«Io cambio le tue preghiere in mie preghiere, ma se tu non preghi... Posso far fiorire una pianta se tu non la semini?».

1937

1 gennaio 1937
«Con purezza e con semplicità, ecco il tuo motto per quest’anno».

2 gennaio 1937
«Ti basti offrirmi l’istante presente: così, tutto l’anno sarà mio».

4 gennaio 1937
«Tu che ci tieni tanto ad essere pensata dai tuoi amici, come non comprendi che io tengo tanto ad essere pensato dalle mie creature?».

5 gennaio 1937
«Fa’ atti di speranza. Esci da te stessa. Entra in me».
«Non giudicare. Forse tu conosci l'anima altrui?»
«Mettimi davanti a te. Prima io. Tu, dopo.»
«Fa’ loro piacere per il mio piacere».

26 gennaio 1937
«Una sposa che non contemplasse spesso gli occhi del suo Sposo, sarebbe una sposa?».

12 febbraio 1937
«Certo! Conosco tutte le tue miserie poiché tu sei la mia figliolina».
«Sapessi quanto sono sensibile alle piccole cose!…».

14 febbraio 1937
In una corriera:
«Hai visto la mia benevolenza attraverso il volto di quella fanciulla? Sii sempre così. Se i miei fedeli fossero buoni gli uni con gli altri, la faccia del mondo sarebbe diversa».
«Ma i tuoi desideri d’amore, sono Amore. Circondami d’amore».
«C’è nella tua anima una porta che si apre alla contemplazione di Dio. Ma bisogna che tu l’apra».

17 febbraio 1937
«Non lasciarmi senza le tue sofferenze, esse aiutano i peccatori».

19 febbraio 1937
Castello di C.:
«Non potrai venire a ricevermi nella Comunione in questi tre giorni, così lontana da una chiesa. Ma io ti do' l'appuntamento: sarà tutte le mattine al tuo risveglio».
Ahimè! L’indomani mattina stavo per dimenticare l’appuntamento, quando un uccellino è venuto a cantare sulla mia finestra con una voce così acuta e insistente, che tutta a un tratto mi sono ricordata...

1 marzo 1937
Nel Dipartimento del Rodano, alla stazione:
«Tu guardi fisso nella direzione del treno che deve arrivare. Allo stesso modo i miei occhi sono fissi su di te, nell’attesa che tu venga a me».
In treno:
«Non restare mai senza fare nulla, mi onorerai mentre io mi occupo incessantemente di salvarvi».
Davanti alla Loira straripata:
«Sii sempre serena e calma. Il fiume riflette il cielo solo quando è calmo».

3 marzo 1937
In treno:
«I miei tramonti... sono Amore. Le creature che li guardano per lodarmene, sono poco numerose... Tuttavia, è Amore».
«Se tu non avessi delle “piccole” prove, come potrei darti “grandi” ricompense?».
«Io sono quello che ama di più».
Di sera:
«Nulla è piccolo per Me».
«Mostra nella tua vita che sulla terra non ci si riposa».
Metà Quaresima. Durante il corteo sono entrata in una chiesa per consolarlo. Con mia sorpresa, nonostante le navate vuote, l’organo suonava. Un artista senza dubbio aveva approfittato di questa solitudine per studiare. Era come una solennità ineffabile. Lui mi ha detto semplicemente:
«Ti aspettavo».
«Vedi me negli altri. Questo ti aiuterà ad essere più umile».

9 marzo 1937
Pensavo di uscire di chiesa all’Elevazione:
«Non andartene così presto (con tenerezza). Non potrei darti tutte le mie Grazie...».

16 marzo 1937
A Nôtre-Dame:
«Sii tenera. Nella tenerezza, fa' il primo passo verso il tuo prossimo».
La sera, alla Benedizione, mi ha ripetuto:
«Fa' il primo passo!».
«E anche se ciò che scrivi non facesse riflettere che una sola anima!».
In treno:
Non dire: “Gloria al Padre, al Figlio” in una maniera così vaga, ma augura loro questa Gloria attraverso i tuoi atti».

18 marzo 1937
A Puy-de-Dôme, portavo faticosamente i miei bagagli dopo aver passato una notte fra gli scossoni del treno, e dicevo per le scale del sottopassaggio: “Io porto la mia croce con Te, ma Tu hai avuto qualcuno che ti ha aiutato...” E subito un signore, dietro a me, mi ha liberata di una valigia.
Ieri, dal dentista. Lui mi ha detto:
«Io ho sofferto tanto per te! Tu non puoi sopportare questo?...».

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2 commenti:

  1. Grazie per questa grande testimonianza che risveglia la fede

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  2. Caro Antonio, è gran gioia, ma ancor più in Cielo! Il tuo commento fa capire quanto sia forte il desiderio di Gesù in te!
    Condivido con te il Cristo, nostra prepotente passione d'amore.

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