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Ciascuno di noi è un messaggio che Dio manda al mondo (P. G. Vannucci OSM)

Una passo del Vangelo per te

UN PASSO DEL VANGELO PER TE

Lettera a Paolo Borsellino

Caro Paolo, oggi avresti compiuto 71 anni, ma purtroppo non sei più tra noi.
Già, perché quel maledetto 19 luglio del 1992, in via D'Amelio, qualcuno ha deciso che dovevi abbandonare questo mondo.
Ci manchi, Paolo. E ci manca anche Giovanni Falcone, Antonino Caponnetto, Rocco Chinnici e tutti coloro che hanno dato la vita per questo stato malato che è l'Italia.
Oggi avremmo avuto davvero bisogno di persone come te; di persone forti, con la schiena dritta, pronti ad ubbidire alla legge e a nient'altro.

Non credo che ti sarebbe piaciuto vivere in quest'epoca. Sono cambiate tante cose rispetto a 18 anni fa, ma non in meglio. La mafia c'è ancora, così come la camorra e la 'ndrangheta. Quest'ultima si è estesa da Reggio a Milano, e via via verso le altre nazioni europee.
Ci sono state delle novità riguardo alcuni pentiti. Certo, non abbiamo ancora trovato l'Agenda rossa ma pensa che Massimo Ciancimino, figlio di don Vito, è diventato un collaboratore di giustizia e ha svelato moltissime cose disconosciute fino a poco tempo fa. Si stanno portando avanti diversi processi riguardo delle presunte trattative tra Stato e mafia. E sai una cosa? Il processo che ha portato alla condanna di Vincenzo Scarantino per l'attentato di via D'Amelio - dove hai perso la vita insieme agli uomini della scorta - sta per essere revisionato. Sembra che Scarantino si sia autoaccusato di qualcosa che in realtà non ha fatto. Il vero colpevole dovrebbe essere invece Gaspare Spatuzza, un altro pentito che sta aiutando le procure italiane a fare chiarezza su quegli anni bui.
Ovviamente non sto qui a dirti le reazioni del mondo politico al riguardo. Non credo ti farebbero piacere. Siamo sempre alle solite: fin quando i mafiosi si accusano tra di loro, i politici tessono le lodi dei magistrati; ma quando vengono tirati in mezzo i colletti bianchi succede il solito finimondo e partono le accuse - e spesso anche gli insulti - ai presunti giudici politicizzati. Se tu sapessi quante volte è stato offeso il giudice Gian Carlo Caselli per questo motivo...
Le offese alla magistratura sono tante e sempre più frequenti. "Cancro da estirpare" e "metastasi" sono le più gettonate. Ma ci pensi, Paolo? Il potere giudiziario vilipeso in questa maniera.
Fortuna che ci sono tanti pubblici ministeri e giudici che, per citare l'ex procuratore Borrelli, "resistono, resistono, resistono". Parlo di Sergio Lari, Antonio Ingroia (il tuo discepolo), Nino Di Matteo, Ilda Boccassini, Roberto Scarpinato e tanti altri ancora. Sono loro l'orgoglio della nostra nazione.

Ti ho accennato qualcosa sulla politica. Bè, la classe dirigente non sembra avere le doti per trascinarci fuori da questa maledetta crisi economica, che ha investito il globo da un paio d'anni a questa parte. I partiti sono sempre più lontani dai cittadini. Sono diventati talmente autoreferenziali che la gente diserta le urne in massa. Motivo? In molti non si sentono più rappresentati da nessuno.
Ti dico anche un'altra cosa. So che non mi crederai, ma abbiamo due parlamentari, condannati per reati di mafia in secondo grado, che siedono al Senato. Sì, è vero che manca ancora la Cassazione e quindi le condanne non sono definitive, ma tu stesso, come precedentemente Berlinguer, hai più volte parlato della moralità che deve essere presente tra i rappresentanti che proprio noi eleggiamo.
Oh, ma che dico... ormai noi non eleggiamo più nessuno. Grazie a una legge elettorale definita dallo stesso inventore "porcata", ci hanno tolto anche la possibilità di scegliere, Paolo.
Ti dico anche qualcosa sulla situazione politica del momento. La maggioranza parlamentare è di destra, ma non è quella destra liberale ed esigente di legalità a cui tu ti ispiravi. Anzi, io direi che non è proprio destra.
Per ciò che concerne la sinistra, non esistono più i comunisti - anche se qualcuno non se n'è ancora accorto - né socialisti, ma abbiamo una sorta di partitone che include i vecchi "rossi" e gli ex democristiani.
Insomma, siamo messi male.
Mi avvio alla conclusione. Proprio in questi giorni sto leggendo un libro scritto da Antonio Ingroia, che tanti anni ha lavorato con te. Si intitola "Nel labirinto degli dei". Narra diversi aneddoti che ti riguardano. Dalla lettura degli stessi, si evince che eri una persona solare, sempre pronta a scherzare. Ingroia dice che bastava un tuo sorriso per donare buonumore a tutti i colleghi che ti stavano intorno.

Ecco, Paolo. Io non credo in Dio e non so dove ti trovi adesso.
Ma mi piace immaginarti sorridente e felice, sicuramente in un posto migliore di questo.

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