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Ciascuno di noi è un messaggio che Dio manda al mondo (P. G. Vannucci OSM)

Una passo del Vangelo per te

UN PASSO DEL VANGELO PER TE

Con la Regina della Pace sul cammino della santità - Parte IV/a

Le apparizioni e i messaggi di Medjugorje meditati da Padre Livio.

La meditazione della Passione di Gesù.
Non sarebbe completa l'esposizione della catechesi di Maria sulla preghiera, se non facessi­mo uno specifico riferimento al mistero della Croce, che è la sorgente dalla quale sgorga la nostra salvezza. Arrivando a Medjugorje noti una collina piuttosto elevata dove sulla cima è piantata una grande croce di cemento che è stata costruita dagli abitanti del luogo nel 1933, per ricordare l'anniversario della Redenzione. La Madonna in un messaggio ha detto che la croce era nel piano di Dio. La collina si chiama Krizevac, che insieme con il Podbrdo, è il "luogo santo" per eccellenza di questa terra benedetta.
Lungo il sentiero sassoso che conduce alla vetta si snoda una toccante Via Crucis, che vede non pochi pellegrini salire a piedi nudi su pietre aguzze e taglienti. E' soprattutto attraverso questa esperienza di preghiera che molti comprendono il posto centrale che ha la croce nei messaggi di Medjugorje.
Forse, in nessun altra apparizione mariana il mistero della Croce è così centrale. La Croce ha fatto il suo ingresso fin dal terzo giorno delle apparizioni, quando la Madonna è apparsa a Marija, e piangendo ha supplicato: "Pace, pace, pace!", mentre dietro le sue spalle si stagliava una croce di colore scuro.
Successivamente, durante la settimana santa, la Madonna è apparsa in due occasioni con Gesù sof­ferente, flagellato e incoronato di spine, dicendo: "Guardate quanto Gesù ha sofferto per voi!". Il mondo oggi vede la sofferenza come un fatto radicalmente negativo, e a volte anche i cri­stiani sono tentati di presentare un cristianesimo senza croce, con l'illusione di renderlo più appeti­bile. Per questo la Madonna non esita a ricordarci che la croce, se accettata, è grazia, anzi può perfi­no diventare gioia. Di qui l'invito a onorare le piaghe che sono state inferte a Gesù dai nostri peccati, perché gli siano più sopportabili, come pure a pregare in ginocchio davanti alla croce, offrendo con amore al Crocifisso tutte le nostre sofferenze. "Pensate - dice la Madonna - alle ferite inferte al Cuore di mio Figlio, quel Cuore ferito da tanti peccati. Questo cuore viene ferito da ogni peccato grave!".

Le grazie di guarigione.
Questo non significa che a Medjugorje la Madonna non desideri che si chiedano grazie di guarigione. Presso gli uffici parrocchiali ci sono centinaia di testimonianze di guarigioni avvenute. Gesù, ieri come oggi, si china sulle piaghe dell'umanità e prova compassione per i sofferenti nel cuore e nel corpo. La Madonna, però, ci chiede innanzitutto di accettare e di offrire. Questo è un gesto di amore altamente meritorio che consola il Cuore di Gesù. Dopo che abbiamo scoperto come la sofferenza accettata per amore di Cristo generi pace e gioia, Dio concede volentieri anche grazie di guarigione. Più importante della guarigione del corpo è, infatti, quella del cuore. Entriamo così nel vivo di quello che è il più importante messaggio che la Madonna ha dato a Medjugorje: la conversione. "

"Vi supplico, convertitevi".
E' la "Regina della pace" stessa ad affer­mare che il messaggio più importante dato a Medjugorje è quello della conversione. Forse, tu saresti più incline a mettere al primo posto nella scala dei valori la Fede o la preghiera. Per la verità non vi è messaggio in cui la Regina della pace non richiami alla preghiera. Ma sia la fede sia la pre­ghiera raggiungono la loro efficacia e la loro con­cretezza nel cambiamento di vita. Se la tua vita non si rinnova e tu non fai qualche passo avanti nel cammino spirituale, significa che la tua Fede è gra­cile e che la tua preghiera è priva di mordente. Non pensare che la conversione riguardi soltanto quelle anime che sono lontane da Dio nel peccato mortale. Vi è un'area non piccola, all'interno stesso della cerchia dei devoti, che sonnec­chia nella tiepidezza, o forse nella presunzione. Si tratta di tutte quelle anime che non vanno avanti e che sembrano sempre uguali a se stesse. Quando non si cresce e non si avanza sul cammino della salvezza, significa che siamo morti, come quei fiori finti che sembrano veri, ma quando li tocchi scopri che sono privi di vita. L’appello alla conversione riguarda tutti, nessuno escluso. Chi è già per grazia sulla via del bene deve reagire alla stanchezza e alla tentazione di guardare indietro. La Madonna riprende spesso i parrocchiani, sia quelli di Medjugorje, sia quelli che fanno parte della sua parrocchia spirituale, a causa della loro freddezza. Il suo cuore di Madre non ci risparmia rimproveri, perché non mettiamo in pratica i messaggi, o perché li ascoltiamo per curiosità o perché, dopo i primi tempi dell'entusia­smo, siamo ritornati all'indifferenza di sempre. "Siete così freddi!", esclama la Regina della pace.

La via della rovina.
L’appello alla conversione è rivolto in modo particolare a coloro che hanno preso "la via della rovina". La Madonna non si abbandona alla descri­zione del mondo con tinte fosche e senza speranza, come invece ama fare il linguaggio delle sette. Il modo di porgere della "Regina della pace" è sem­pre molto soave e pieno di pietà, anche quando rimprovera e denuncia la marea montante del male. Lei, tuttavia, non chiude gli occhi sul peccato che domina il mondo, dietro al quale ci indica la pre­senza del Maligno che vuole impadronirsi del mag­gior numero di anime possibile. La valutazione della Regina della pace riguardo l'attuale momento che attraversa l'uma­nità non potrebbe essere più allarmante. In un mes­saggio dice che oggi gli uomini vogliono costruire un mondo nuovo senza Dio, con le sole loro forze. Su questa strada, però, non hanno flituro, né gioia, né salvezza eterna. Eppure questo mondo, che ha visto, forse, la più grande apostasia da Dio che la storia conosca, è oggetto di amore e di misericordia. Invece della punizione Dio ha concesso un tempo di grazia e ha inviato la Madre a chiamare i figli sul cammino della conversione. In questa luce si comprendono gli inviti e gli appelli materni a ritornare a Dio, che risuonano con accenti accorati nei suoi messaggi. Il suo cuore - dice - versa lacrime di sangue per i figli che si perdono nel peccato. Questo tempo straordinario di grazia è anche il tempo che Dio ci concede per la conversione. Ora bisogna decidere, senza dilazioni. "Decidetevi per Dio!", ripete la Madre con accenti accorati. "Vi supplico, convertitevi!", dice in un messaggio che dovremmo stampare a caratteri di fuoco sul cuore. Il tuo pellegrinaggio a Medjugorje porterà i frutti che la Madonna si attende, se prendi delle decisioni riguardanti la tua vita spirituale. Si tratta di lasciare una vita cristiana mediocre e di rinun­ciare a quei peccati che ti tengono lontano da Dio. La Confessione e il proposito di una vita nuova sono passaggi necessari perché il pellegrinaggio sia fruttuoso. L’impegno ad osservare i comanda­menti è il vero termometro della serietà dei tuoi propositi. Potresti fare centinaia di pellegrinaggi e recitare migliaia di Rosari; ma sarebbe tutto vano se non decidessi di tagliare i legami mortiferi del peccato.

La conersione è grazia e decisione.
Non vi è dubbio che la conversione sia innanzitutto una grazia che Dio dà a chi forse nep­pure ci pensa. Il risveglio della coscienza, la con­sapevolezza che stiamo percorrendo la via dell'in­felicità e della morte, la constatazione del nostro stato di degradazione spirituale e la nostalgia del­l'innocenza perduta sono una grazia data gratuita­mente, ottenutaci da Cristo, da Maria e dalla pre­ghiera di tante persone buone che intercedono per la conversione dei peccatori. Queste grazie straordinarie vengono date a piene mani a Medjugorje, dove più che al miraco­lo delle guarigioni nel corpo si può assistere a quello infinitamente più grande del cambiamento del cuore. Tuttavia, queste resurrezioni spirituali vere e proprie richiedono una crescente coopera­zione alla grazia e una grande fatica del cuore. Dai messaggi della Regina della pace ci viene una delle più profonde catechesi sulla nostra libertà e responsabilità personale per ottenere la salvezza. Non aspettarti tutto da Dio. Lui non può decidere al tuo posto. Dio fa la sua parte nel darti grazie, ma tu devi dare del tuo col corrispondere. Una delle caratteristiche di tutti i messaggi della Gospa è il ringraziamento, col quale si concludono, per aver risposto alla sua chiamata. Lei è stata così tanto tempo con noi per esortarci con infinita pazienza sulla via del bene. Pensiamo a quante volte ci ha invitato alla preghiera! Poteva Maria fare di più? Eppure i risultati non sono così esal­tanti.

Da te dipende il tuo destino eterno.
Perché i giardini dei cuori fioriscano non basta il seme e l'acqua che vengono da Dio, ma bisogna che anche la terra dia il suo contributo. Dio ci ha creati liberi; ma, perché le sue grazie fruttifichino, hanno bisogno di essere accolte e incarnate nella vita. "Dio vi ha dato il libero arbi­trio: dunque, fatene uso!" La Madonna può fare tutto, ma non decidere al nostro posto. "Io sono con voi - afferma - ma non posso privarvi della vostra libertà". Maria non forza, non costringe, ma presen­ta tutta la bellezza e la grandezza della via di Dio. "Scegliete la vita e non la morte dell'anima!" è il suo grido di angoscia. In questa luce acquistano grande significato le sue parole sull'Inferno, quan­do la Madonna dice che non è Dio che manda all'Inferno, ma siamo noi che vogliamo andarci. L’Onnipotente opera miracoli di misericor­dia e di amore nei confronti di ogni anima, ma in ultima istanza noi possiamo sempre opporgli un rifiuto. Dio non ci priva della nostra dignità di essere liberi, anche quando ne facciamo uso per seguire la via della rovina. Egli vuole che tutti gli uomini abbiano la salvezza, e la presenza di Maria per così tanto tempo indica i confini smisurati del suo amore. La Madonna stessa non esita ad affer­mare che vuole salvare tutte le anime e presentarle a Dio. Ma in ultima istanza nessuno può risponde­re al nostro posto. Tu, con le tue scelte, decidi del tuo destino eterno.

Primi passi sulla via della conversione.
Il cammino della conversione non è facile, ma Maria ci assicura che lo addolcisce e lo cospar­ge di tante piccole gioie. All'inizio si versano le lacrime del pentimento, specialmente quando si fa l'esperienza dell'infinito amore del Padre attraver­so il Sacramento del perdono. La Madonna esorta a dare senza paura a Dio tutto il nostro passato e tutto il male che affligge la nostra anima. Dio nel suo amore consuma interamente i nostri peccati. Dobbiamo avere il coraggio di lasciare il nostro passato alle spalle e fare lo sforzo del cuore di cre­dere che Dio ci ha veramente perdonato. Solo l'Onnipotente può sapere quanti pec­cati sono stati distrutti nelle fiamme del suo amore intorno a quella chiesa dove ogni giorno si assie­pano file ininterrotte di penitenti. Il primo passo sulla via della conversione consiste in questa fidu­cia nella misericordia divina che è pronta a perdo­narti qualsiasi peccato, per quanto grande esso sia, se tu ti sei veramente pentito. Devi credere, come il figliol prodigo, che, se decidi di ritornare a casa, il Padre ti accoglierà a braccia aperte e ti ricosti­tuirà nella tua dignità di figlio. Se tu fai veramente lo sforzo del cuore, decidendo di cambiare vita e di consegnare tutto il tuo male alle fiamme dell'amore divino nel Sacramento della Confessione, allora sperimente­rai che cosa sia la gioia di essere in pace con Dio. Nulla di simile esiste al mondo, ed è come se l'al­ba del paradiso fosse spuntata nelle tenebre del tuo cuore. La gioia che senti dentro dite è un riflesso di quella del Cielo che esulta perché eri una peco­rella perduta, ma ora sei al sicuro sulle spalle del Buon Pastore.

Le difficoltà lungo il cammino della salvezza.
I veri problemi per te incominciano quando ritorni a casa e rientri nella vita di ogni giorno. Sei pieno di entusiasmo e fermamente deciso a man­tenere i propositi di conversione che hai fatto. Parli della tua esperienza ai familiari, agli amici e ai col­leghi di lavoro. Qualcuno ti ascolta, ma i più rimangono perplessi. Non manca neppure chi pensa che ti sia lasciato prendere da un momento di esaltazione. D'altra parte il demonio, scacciato dal tuo cuore, ritorna all'assalto, pieno di furore per lo smacco subito. Dentro dite le passioni, tenute a digiuno, incominciano a gridare la loro fame. Il mondo, la carne e satana si alleano per sferrare l'assalto decisivo. Non poche volte hanno succes­so. La Madonna non manca di esprimere la sua profonda tristezza per tutti quelli che hanno inco­minciato il cammino e poi l'hanno abbandonato. A quelli che si meravigliano per la durata delle apparizioni la "Regina della pace" dà diverse risposte, ma tutte fra loro convergenti. Dice che è rimasta così a lungo per insegnarci a pregare, per sostenerci nei momenti della prova, per accompa­gnarci sul cammino lungo, duro e difficile della santità e per guidarci "come bambini insicuri nei primi passi". Guai, se agli inizi della nostra conversione la Madre non ci tenesse per mano, per rialzarci quan­do cadiamo, per incoraggiarci quando incomincia­mo a guardare indietro e per prenderci in braccio, se necessario, quando stiamo per gettare la spugna.

Il cammino di conversione è lungo quanto la vita.
Non bisogna farsi illusioni: il cristianesimo non è facile, osservava il grande Papa Paolo sesto. "Però, è felice", aggiungeva subito dopo. La grazia della salvezza esige un impegno quotidiano. Ci vuole l'umiltà di rialzarsi tutte le volte che si cade. Il libero arbitrio, indebolito dal peccato, si tempra nel combattimento spirituale e, se si persevera, giunge sempre il momento in cui le vittorie nella lotta al peccato divengono sempre più numerose e durature. Tu non devi guardare troppo avanti, perché satana ne approfitta per scoraggiarti. "Come farai - ti insinua - a rinunciare per tutta la vita a quello che il mondo ti offre? Come potrai condurre per molti anni questo tipo di vita fatto di preghiere e di rinunce?" Il tuo campo di battaglia sia la tua gior­nata. Trascorri i tuoi giorni, uno dopo l'altro, in compagnia della Madonna, nella fedeltà agli impe­gni che hai preso iniziando il cammino della sal­vezza. Può accadere che abbia qualche sbanda­mento, ma sii pronto a rimetterti in carreggiata. Ti renderai conto che le giornate non sono tutte ugua­li, ma che, andando avanti, diventano sempre più belle e luminose, anche se non mancheranno prove e fatiche. Dal profondo del tuo cuore sgorgheranno la pace e la gioia di Dio, che sono la promessa della "Regina della pace" per quelli che perseverano fino alla conversione totale. Quando la Gospa parla di conversione completa, intende il cammino di tutta la vita, nel quale crescere sempre di più nell'amore per Dio e per il prossimo. Lei non chiede mai qualcosa di straordinario, come se la conversione fosse l'avve­nimento che riguarda particolari persone. L’umile e piccola fanciulla di Nazaret ci guida sulla via ordinaria, accessibile a tutti, che è fatta di umiltà, di fedeltà, di sacrificio e di amore. E' la via dei pic­coli a lei affidati, che si percorre rimanendo nella semplicità. La conversione totale dura tutta la vita e, lungi dall'essere la realizzazione di qualche anima privilegiata, è piuttosto la fatica quotidiana di per­correre la piccola via per giungere alla santità. Su questa strada siamo tutti indistintamente chiamati, senza alcuna eccezione. Se la prima tappa della conversione, anche se travagliata, è pur sempre un evento di grande gioia, la seconda tappa, quella della purificazione comporta la fatica quotidiana della pratica della virtù. In questa fase, dice la Madonna, dobbiamo applicarci a pulire ogni angolo del nostro cuore con la stessa meticolosità con cui si fanno le pulizie annuali nelle nostre case. Inizia così quella fase del cammino spirituale in cui il male viene estirpato nelle sue radici più profonde.

Segue ...

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