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Ciascuno di noi è un messaggio che Dio manda al mondo (P. G. Vannucci OSM)

Una passo del Vangelo per te

UN PASSO DEL VANGELO PER TE

Con la Regina della Pace sul cammino della santità - Parte III/a

Le apparizioni e i messaggi di Medjugorje meditati da Padre Livio.

La Regina della Pace è maestra di Preghiera.
Ciò che colpisce di più a Medjugorje è lo spirito di preghiera. Forse in nessun'altra località del mondo si prega così tanto e così bene. Mi sono recato per molti anni a Taizé, che viene considerato uno dei centri di preghiera più vivi del mondo, ma a Medjugorje la preghiera è un'espe­rienza unica e irripetibile. Lì c'è Maria, che è la preghiera fatta carne. Che cos'è la preghiera, se non Maria stessa in preghiera? A Medjugorje si prega dappertutto. Dalle navate della chiesa la preghiera trabocca sui piaz­zali circostanti, per poi invadere le strade, i sentie­ri e la conca tutta. I singoli e i gruppi camminano pregando, mentre vanno sul Podbrdo o sul Krizevac o attendono davanti alla casa dei veggen­ti. La Madonna stessa viene ogni giorno innanzi­tutto per pregare e quando parla lo fa invitando alla preghiera. Quante volte nei suoi messaggi risuona il triplice accorato imperativo: "Pregate, pregate, pregate". La preghiera è la grande medicina della "Regina della pace" per questo mondo malato, per­ché staccato da Dio come il tralcio dalla vite. L'esistenza umana senza preghiera è come un fiore senza l'acqua. In poco tempo diventa sterile, appassisce e muore. Incominciando a pregare, la Fede rifiorisce, il cuore pian piano si apre a Dio, come i fiori al sole di primavera.
Grazie alla preghiera, infatti, l'uomo ritrova Dio e si nutre della sua luce, della sua forza e del suo amore. Con la preghiera si decide la conver­sione e si va avanti nel cammino di santità. La pre­ghiera è l'anima di tutta la vita cristiana. Se non preghi, invano ti illudi di salvarti. Al contrario, in qualsiasi situazione ti trovi, la preghiera ti indica la strada, perché Dio ti prende per mano. La Regina della pace ci ha donato le parole fra le più belle sulla preghiera che mai siano state scritte nella sto­ria della cristianità. Ha insegnato di nuovo a prega­re ad una generazione che stava disimparando. Se accoglie il messaggio della preghiera, sarà più faci­le a questo mondo ritornare a Dio.

La Madonna scende dal cielo in preghiera e vi ritorna pregando.
La Madonna ci insegna innanzi tutto a pre­gare con tutta la sua persona. Lei scende, da così tanto tempo, dal cielo sulla terra in primo luogo per pregare. Arriva in atteggiamento di preghiera e si allontana pregando. Durante l'apparizione prega insieme con i veggenti il Padre nostro e il Gloria al Padre. Spesso prega su tutti i presenti con le mani distese. Quando i veggenti possono parlare, lo fanno per presentare le intenzioni di preghiera dei pellegrini che hanno incontrato durate la giornata, in modo particolare dei malati. Quando la Madonna parla per dare un messaggio, lo fa quasi sempre per incitare alla preghiera. L’apparizione è, quindi, essenzialmente un momento di intensa preghiera. Si tratta, però, di qualcosa di molto grande, perché è la preghiera del cielo che scende sulla terra per unirsi alla nostra, così povera e incerta. Quale benedizione per la nostra generazione che la Madre di Dio sia venuta viva qui in mezzo a noi per chiedere le nostre pre­ghiere e presentarle a Dio nella sua preghiera!

Si impara a pregare pregando.
La Madonna ci insegna la preghiera invitan­doci a pregare così come sappiamo, senza bisogno di artifici particolari. La preghiera cristiana non è mai qualcosa di complicato. Qualsiasi bambino sa come rivolgersi al padre o alla madre nei suoi biso­gni di ogni giorno. Così i figli di Dio devono saper­si rivolgere al Padre che sta nei cieli con fiducia e semplicità evangelica. La Madonna ci invita a valorizzare le pre­ghiere tradizionali, specie quelle che si dicono abi­tualmente in famiglia. A Medjugoije vi era la con­suetudine di recitare quotidianamente i sette Padre Nostro, Ave Maria e Gloria al Padre che però stava quasi scomparendo, ma lei la richiama e ne fa la base di partenza per un cammino di preghiera popolare. Innanzitutto invita a dedicare qualche giorno alla recita del solo Padre nostro, meditandolo paro­la per parola e cercando di comprendere nel cuore il significato di ognuna di esse, in modo tale da capire che abbiamo un Padre che sta nei cieli, il quale provvede per ognuna delle sue creature. Dalle sue mani paterne dobbiamo essere pronti ad accogliere i benefici, ma anche le prove, dicendo nel cuore: "Padre, sia fatta non la mia, ma la tua volontà". Dobbiamo poi dedicare qualche giorno alla recita dell'Ave Maria, per cogliere il significato profondo di ogni parola e gustarla col cuore, in modo tale da capire la grande grazia che Dio ci ha fatto nel donarci Maria come madre, che non ci abbandona mai, ma ci sta sempre vicino, per difen­derci dal Maligno e per accompagnarci, tenendoci per mano, sulla via della salvezza. Infine, siamo invitati a fare la stessa cosa con il "Gloria al Padre", per comprendere che noi non dobbiamo vivere per noi stessi, ma per Dio, rendendo a lui gloria e impostando la nostra vita come un dono e un servizio. In questo modo, cogliendo il significato di ogni parola di queste semplici preghiere della tra­dizione cristiana e facendole proprie col cuore, noi incominciamo a fare un cammino che ci unisce sempre di più a Dio e che trasforma la nostra vita. E' in questo sforzo del cuore per capire e vivere le piccole, ma grandi preghiere che Gesù e la Chiesa ci hanno insegnato, che si cresce nell'orazione. Non c'è bisogno né di scuole, né di libri, né di tec­niche particolari. Si conosce la preghiera, la si apprezza e si cresce in essa cercando di pregare un po' ogni giorno.

Quanto tempo dedicare alla preghiera?
Non vi è dubbio che l'obbiettivo di fondo a cui la Madonna vuole condurci è che si realizzi una unità profonda fra la nostra preghiera e la nostra vita. Lei desidera che Dio sia al primo posto nel nostro cuore e che tutto ciò che noi facciamo, o persino ogni istante nel quale viviamo, siano donati a lui. La preghiera deve condurci a deciderci completamente per Dio e a vivere non più per noi stessi, ma al suo servizio. A ben pensarci, non è poco quello che ci raccomanda di pregare ogni giorno. A Medjugorje ha chiesto alla Parrocchia la S. Messa quotidiana, che successivamente ha domandato a tutti quelli che nel mondo hanno risposto alla sua chiamata. Ha invitato anche a recitare l'intero Rosario ogni giorno, i misteri gaudiosi, dolorosi e gloriosi. In determinati momenti la Madonna ha raccomanda­to forme specifiche di preghiera, come l'adorazio­ne o la preghiera davanti alla Croce. Non vi è dubbio che, anche come tempo e quantità, le richieste della Regina della pace siano pressanti e impegnative. Va detto, però, che la Madonna sa vedere le situazioni particolari di ognuno. A chi ha più tempo chiede di più, a chi ne ha meno chiede almeno l'essenziale. L’importante è che il cuore arda sempre nel fervore della pre­ghiera, qualunque cosa noi facciamo. In questo modo anche i lavori e le occupazioni più frustanti e spesso alienanti possono diventare un atto di amore per Dio.

Le preghiere del mattino e della sera.
Senza dubbio vi è un minimo indispensabile su cui la Madonna ritorna più volte: è quel che è quel cibo senza il quale la vita spirituale muore. Come un fiore, lei dice, ogni giorno ha bisogno di qualche goccia d'acqua per vivere, così il nostro cuore ha bisogno di una dose quotidiana di pre­ghiera. In questa luce va intesa la raccomandazio­ne che l'inizio e il termine della giornata siano illu­minati dalla preghiera. Le preghiere del mattino e della sera sono uno dei punti fermi della vita cristiana bene ordi­nata. La Madonna a La Salette aveva già richiama­to a questa esigenza, raccomandando ai due veg­genti, Massimino e Melania, di recitare almeno un Padre nostro e un'Ave Maria e qualche preghiera in più, quando avessero avuto più tempo. Fedele al principio evangelico che la giornata è la misura del nostro vivere, la Madonna a Medjugorje ci chiede che essa abbia inizio con Dio e termini con Dio. Questo è ciò di cui nessun cristiano può fare a meno. La Madonna poi ci invita a trovare un piccolo spazio all'interno della giornata stessa, per stare soli con Gesù nel nostro cuore. Il ritmo quo­tidiano è spesso stressante. Come abbiamo bisogno di una sosta per ristorarci fisicamente, così abbiamo bisogno di qualche momento per rinno­varci spiritualmente. Non è necessario tanto tempo, ma una messa a fuoco della divina presenza in noi, delle nostre intenzioni e dei nostri propositi, per poter riprendere il lavoro, trasformandolo e offren­dolo. A volte, dice la Madonna, voi dite che non pregate, perché siete stanchi. Ma proprio perché siete stanchi dovete pregare, e la preghiera diven­terà per voi riposo e gioia. Sì, non vi è medicina più efficace contro lo stress, la fatica, lo scoraggia­mento, il nervosismo e la depressione dell'intima unione con Dio, che ci illumina e ci rinnova, dan­doci forza, serenità e pace.. Questa è l'impostazione di una giornata in cui Dio sia al primo posto. Su queste fondamenta, a seconda delle esigenze, si può e si deve costruire di più, non solo come singoli, ma anche come famiglie. In questa prospettiva anche il Rosario e la santa Messa quotidiana possono diventare parte integrante dell'organizzazione della nostra vita quotidiana.

Per la Madonna il Rosario è particolarmente importante.
La Regina della pace a Medjugorje fa un'o­pera di ricostruzione di ciò che la vita moderna ha distrutto nei rapporti dei singoli e delle famiglie con Dio. Molto significativo al riguardo è l'invito, dato all'inizio di una Quaresima, a spegnere la tele­visione. La Madonna non ne ha spiegato il motivo, ma è facile indovinare quale sia l'effetto deleterio del televisore nei confronti della preghiera e del dialogo in famiglia. Dopo aver recuperato le preghiere semplici del buon cristiano, la Madonna ci invita a fare un passo avanti, imparando a recitare bene ogni gior­no il Rosario e a partecipare alla santa Messa, pos­sibilmente quotidiana. A Medjugorje viene ripresa con più insistenza e ampiezza la raccomandazione di recitare il Rosario, già emersa nelle apparizioni di Lourdes e di Fatima. A Lourdes la Madonna teneva la corona in mano, mentre a Fatima si è qualificata come Nostra Signora del santo Rosario. A Medjugorje chiede di recitare le tre corone che costituiscono il Rosario completo e di adempiere questo impegno con diligenza e con amore. La Regina della pace spiega in un messaggio che per lei il Rosario è par­ticolarmente importante perché, grazie ad esso, noi apriamo i cuori alla sua azione e lei può aiutarci. Invita poi tutti i sacerdoti, i religiosi e le religiose a recitare il Rosario e ad insegnare agli altri a pregare. Questa insistenza ha fatto si che la Parrocchia facesse precedere la santa Messa vespertina dalle prime due corone del Rosario, mentre la terza viene recitata al termine come rin­graziamento. Ma la Madonna desidera che almeno una parte venga recitata dalla famiglia unita, i genitori con i figli e i figli con i genitori, perché con questa difesa satana non può operare contro le nostre famiglie.

La Madonna insiste sulla preghiera in famiglia.
A questo riguardo è opportuno sottolineare che la Madre di Dio concepisce la famiglia come una piccola Chiesa, dove regnano la preghiera, il dialogo e l'amore. Si può dire che la maggior parte delle preghiere che la Regina della pace raccoman­da, si debbano recitare nell'intimità delle mura domestiche. Questo vale per le preghiere del matti­no e della sera, per il santo Rosario e per la lettura della Bibbia. Alcune di queste preghiere possono essere dette personalmente, ma altre devono essere recita­te insieme. Molto significativo è anche l'invito a pregare prima di ogni occupazione e di terminare il lavoro con la preghiera, perché Dio lo possa bene­dire. Vorrei aggiungere alle preghiere richiamate dalla Madonna anche quelle prima dei pasti. A Medjugorje ho notato che prima di sedersi a tavola la famiglia unita recita un Pater, Ave e Gloria. Un invito assolutamente nuovo nell'ambito delle apparizioni mariane riguarda l'onore nel quale tenere la Bibbia. La Madonna invita ad aver­la in casa, esposta in un luogo ben visibile, per essere stimolati a prenderla e aprirla. E' sufficien­te leggerne ogni giorno qualche passo, in modo tale da cogliere un messaggio spirituale per la pro­pria vita e cercare di metterlo in pratica durante la giornata. In un tempo in cui troppi cristiani seguo­no messaggi spesso di dubbia provenienza, la Madonna ci indica il nutrimento solido della Parola di Dio. Nelle intenzioni di Maria la casa del cristia­no deve essere simile a quella di Nazaret, dove regna la preghiera, l'amore e la pratica della virtù. Questa è il vero antidoto all'azione disgregatrice di satana nei confronti delle nostre famiglie.

La confessione almeno una volta al mese.
E' fuori discussione che si può pregare in ogni luogo. La Madre di Dio stessa ci invita a tro­vare un posto nel cuore per stare in silenzio in com­pagnia di Gesù. Tuttavia, specie per quanto riguar­da la dimensione comunitaria, i luoghi fondamen­tali della preghiera sono due: la casa e la chiesa. La chiesa è innanzitutto il luogo dove Gesù è presente nell'Eucarestia e dove si celebra la Messa. Adorazione e santa Messa hanno, per volontà di Maria, un posto di rilievo nella pastorale della par­rocchia di Medjugorje. Tuttavia, il pellegrino che giunge in vista della chiesa dai due campanili rimane sorpreso e nello stesso tempo edificato nel vedere nei piazzali circostanti lunghe file di persone che si accosta­no con grande raccoglimento al Sacramento della Penitenza. E' ben difficile trovare in altri santuari una pratica così numerosa e così fervorosa della Confessione. Si tratta di un evento di grande importanza perché è nel confessionale che si con­cretizza il cammino di conversione. Questa straordinaria fioritura del Sacramento del perdono a Medjugorje è dovuta a precisi richiami della Regina della pace, la quale ci invita alla Confessione almeno una volta al mese e poi secondo le necessità di ognuno. La Madonna precisa anche che non bisogna limitarsi a dire i peccati per riceverne l’assoluzione, ma è necessa­rio che ogni Confessione segni un passo avanti nel cammino spirituale; e a questo scopo bisogna anche chiedere qualche consiglio al sacerdote, in modo tale che la nostra vita cambi.

La Santa Messa è il momento più santo.
Quale importanza la Madonna dia alla santa Messa lo possiamo comprendere dal fatto che, già fin dai primi tempi, ha dato ai parrocchia­ni un appuntamento quotidiano in chiesa. Rosario e apparizione preparano al Sacrificio eucaristico. Maria dimostra così di essere la via che conduce a Gesù, non trattenendo nessuno per sé. In quei primi mesi delle apparizioni la gente accorreva numerosa sul Podbrdo, mentre la chiesa rimaneva vuota e il parroco, Padre Jozo, si doman­dava che cosa stesse accadendo. Ma non molto tempo dopo era la chiesa ad essere piena ogni sera, con la popolazione di Medjugorje raccolta quasi al completo intorno all'Eucarestia, dopo una dura giornata di lavoro. La Madonna nella sua catechesi sottolinea il valore unico della santa Messa. Sull'altare, infatti, è presente Gesù vivo. Che cos'è, infatti, la fede nella presenza reale di Cristo sotto le specie del pane e del vino, se non l'affermazione che "il vivente e il Risorto", come lo chiama la Sacra Scrittura, è veramente presente in mezzo a noi? La Regina della pace invita anche ad avvici­narsi senza vergogna e senza paura alla Comunione eucaristica. Ma lo fa dopo aver sottolineato l'im­portanza del Sacramento della Confessione e la necessità di ricevere Gesù degnamente e con amore. La centralità dell'Eucarestia è affermata anche con la richiesta da parte della Regina della pace dell'adorazione. Sappiamo come qua e là nella Chiesa, magari con la buona intenzione di sottolineare il valore della Messa e della Comunione, si è finito per dare meno importanza all'adorazione. A volte nella disposizione dello spazio liturgico delle chiese si è finito per relega­re l'Eucarestia ai margini. A Medjugorje la "Regina della pace" ha voluto che santa Messa e adorazione fossero entrambe importanti. La Parrocchia organizza una volta alla settimana una solenne veglia di adorazione, mentre in una cappella molto frequentata, a fianco della chiesa parrocchiale, vi è l'adorazione continua.

Segue ...

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